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XIX sec. d.C. (lavorazione della pietra)
calcedonio-agata; oro
0564/PM
Altezza: 27 mm., Altezza: 29,5 mm., Diametro: 19,5 mm., Larghezza: 16 mm., Larghezza: 19,5 mm., Spessore: 4,5 mm., Spessore: 5,5 mm.
Busto femminile
Torino
Forma della pietra ovale. Pietra di colore arancione. Taglio piano-parallelo a lama metallica. Molatura meccanica a disco, come mostrano i minuscoli solchi regolari, longitudinali e paralleli sul piano posteriore. Smussatura regolare degli spigoli. Tecnica di intaglio mista: incisioni con trapano a rotella per i capelli sulla calotta e per le crocchie; con trapano a punta sferica molto fine per le trecce e per le ciocche più lunghe; incisioni a mano libera per le ciocche restanti e per il profilo; la fronte, eseguita prima di tutto il resto per ottenere la cavità principale, è realizzata meccanicamente, verosimilmente a disco (a causa della presenza di solchi orizzontali regolari e paralleli); con la stessa tecnica è realizzato pure il busto; contorno del naso e labbra con trapano a punta sferica; sopracciglio e palpebre con punta moltofine; mento con trapano a punta sferica molto grande e successivamente sfumato con la guancia. Residui di smeriglio ferrifero alla crocchia e sul boccolo frontale. Lucidatura del piano figurato. Legata in anello aureo con castone ovale allungato a giorno, a sezione troncoconica molto accentuata e bordo esterno a modanatura semplice. Verga spessa al castone e sottile alla base (sp. da 9 a 2 mm). Busto femminile. Acconciatura a capelli lunghi, raccolti in tre spesse trecce ravviate alla nuca e fermate da un sottile nastro in due piccole crocchie. Ciocche sottili o spesse sfuggono sulla fronte, alla tempia, lungo il collo e alla nuca. Alcune sono eseguite al di sotto dello scollo del busto. Ciocche sottilissime sulla calotta, schiacciate dalla stefanè. Fronte alta e a profilo diritto. Piccolo naso a profilo diritto e radice incavata. Arcata sopraorbitale assai regolare, dal margine netto sull'orbita piuttosto profonda, con sopracciglio lungo sino alla tempia. Occhio piccolo e tondeggiante tra palpebre molto sottili. Zigomo e guancia pieni. Labbra piccole ma carnose. Stile naturalistico, dal modellato morbido. Alto rilievo.
L'intaglio in oggetto trae ispirazione dal lavoro forse di Hyllos all'Ermitage, ma in luogo dell'ampio nastro che cinge la testa del dio viene eseguita una stefanè, mentre in luogo del panneggio viene eseguita la spalla (?) rilevata e omessa la firma.

Anche G. Pichler (1734 - 1791) si ispirò a questa particolare acconciatura per realizzare, forse nella seconda metà del XVIII sec. d.C., una testa di Ariadne (Lippold, G., 1922, Gemmen und Kameen des Altertums und der Neuzeit in Vergösserungen Herausgegeben, Stuttgart, Taf. 115:8).
Collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Cammei, intagli e paste vitree, 2009