Page loading...
XVI (?) sec. d.C. (lavorazione della pietra)
calcedonio-corniola; oro
0593/PM
Altezza: 18 mm., Altezza: 21 mm., Diametro: 17 mm. max, Larghezza: 11 mm., Larghezza: 14 mm., Spessore: 6,5 mm., Spessore: 3,5 mm.
Busto femminile
Forma della pietra ovale. Pietra di colore arancione. Taglio piano-parallelo a lama metallica. Molatura meccanica (?) del piano posteriore. Tecnica di intaglio e scultura mista: a mano libera per le ciocche sulla calotta e per le lunghe ciocche dell'anastolè frontale, queste rifinite con una punta più fine; a mano libera per il modellato del volto e delle orbite oculari; con trapano a punta sferica per le pupille incise; a mano libera per le ciocche lungo i lati del volto e per l'accenno di panneggio sulla spalla destra. Residui di smeriglio ferrifero sulla calotta e al sottosquadro del busto. Lucidatura della superficie modellata; il piano di fondo è sbozzato. Legata in anello aureo con castone ovale allungato a giorno, a sezione troncoconica e bordo esterno a modanatura semplice. Verga (spessa ca. 2 mm) a doppio filo appiattito, divaricato alle estremità per sorreggere il castone. Busto femminile di 3/4 con stefanè e veste scollata. Giovane donna con stefanè o fascia e capelli bipartiti sulla fronte da una gonfia anastolè; ciocche lunghe e morbide ai lati del volto e sulle spalle. Arcate sopraorbitali assai regolari, simmetricamente disposte ai lati del setto nasale. Naso a profilo diritto a "profilo greco", ma corto e dalle ampie narici modulate. Palpebre spesse intorno a un grande bulbo oculare a pupilla incisa. Guance piene in un ovale del volto piuttosto largo. Mento pieno e tondeggiante. Labbra carnose e piccole. Collo assai corto e tozzo, quasi totalmente incassato tra le spalle. Panneggio di una veste dalla scollatura assai ampia, forse squadrata, su entrambe le spalle. Stile naturalistico, dal rilievo molto alto (la parte modellata si stacca dal piano di fondo per almeno 4,5 mm). La raffigurazione ha però proporzioni un po' squadrate e compatte, col capo incassato tra le spalle, l'ovale assai ampio del volto e il collo troppo corto.
Una datazione al XVI sec. d.C. sembra probabile a cagione dell'altissimo rilievo e del modellato esuberante delle forme. Un cammeo analogo in una collezione privata è però datato ad epoca successiva (XIX sec. d.C.).

Le tecniche di lavorazione potrebbero essere compatibili sia con una datazione moderna sia con una datazione al Rinascimento e il loro esame non consente una definizione cronologica più precisa. La pietra è però certamente stata rilavorata, cioè risagomata, per essere legata alla montatura, nel XIX sec. d.C.
Collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Cammei, intagli e paste vitree, 2009