Page loading...

Cofanetto rettangolare con coperchio di tipo tronco-piramidale

    Cofanetto rettangolare con coperchio di tipo tronco-piramidale
    metà XII secolo
    Avorio, bronzo, legno
    0179/AV
    Altezza: 10,3 cm, Larghezza: 19,5 cm, Profondità: 12,5 cm
    Cofanetto
    Il cofanetto è realizzato con spesse tavolette di avorio assemblate tramite piccoli tasselli dello stesso materiale. Su ogni lato sono presenti dei rinforzi angolari in bronzo a terminazione lanceolata, sia sulla cassa che sul coperchio; quest’ultimo è assicurato al corpo della scatola tramite due staffe. Risulta invece perduto il terzo serramento funzionale alla chiusura, certamente previsto sul recto del cofanetto, come evidenziano le tracce della sua presenza ancora leggibili sull’avorio; forse in occasione della sua perdita o rottura, la serratura originale venne sostituita con una piastra di reimpiego più tarda. Sul coperchio, invece, risulta pertinente la maniglia a balaustro riscontrabile anche in altri esemplari affini. L’opera non presenta nessun tipo di decorazione pittorica, mentre gli snodi e gli angoli sono interessati dalla presenza di un motivo cerchietto con un punto al centro, inciso sull’avorio e in origine riempito da mastici colorati, disposto a gruppi di quattro o cinque a formare elementi cruciformi.
    Il cofanetto è stato pubblicato nel catalogo del museo del 1905 con un’attribuzione al XIV secolo, il cofanetto deve il suo inserimento all’interno del gruppo degli avori arabo-siculi agli studi di Cott (1939, p. 41, n. 68), e nel medesimo ambito venne collocato da José Ferrandis (1935-1940, vol. II, p. 241) e da Luigi Mallé, che propose una datazione a cavallo tra il XII e il XIII secolo (Mallé 1969, p.283). Secondo i criteri di classificazione degli avori arabo-siculi proposti da Ralph Pinder-Wilson e Colin Brooke, questo cofanetto rientra a pieno titolo nel cosiddetto gruppo VII, al cui interno si trovano esemplari caratterizzati da coperchio tronco-piramidale, lastrine di avorio di considerevole spessore, serramenti bronzei con lancette terminali bomate e aggettanti, e da ornamentazione incisa; ne fanno parte sia alcuni cofanetti, come per esempio i tre esemplari del Tesoro della Cappella Palatina di Palermo, o quello di più contenute dimensioni di Monaco di Baviera (Bayerisches Nationalmuseum).

    La cronologia del gruppo VII degli avori arabo-siculi può essere fissata con una certa attendibilità grazie ad alcune notizie documentarie che sono state collegate a due esemplari.
    Mallé L., Smalti e avori del Museo d'Arte Antica, 1969, p. 293,
    Coppo S., L'arte medioevale ad Ivrea: le testimonianze dei visitatori pastorali del Settecento. Tesi in Storia della Critica d'arte, relatore G. Romano, a.a. 1998-1999, 1998-1999, p. 95