Page loading...
Palazzo Madama
Mission
Palazzo
Collections
Garden
History
Staff
Watch, play, listen
Visit
Opening hours
Tickets
Getting here
Guided tours
Exclusive visits
Bookshop
Caffè Madama
Accessibility and services
Events & exhibitions
Currently Exhibitions
Upcoming Exhibitions
Past Exhibitions
Traveling Palazzo Madama
Events
Collections
Explore the collections
Online Catalogue
Magazine
Projects and research
Art Library
Photographic archive
Loan requests
Education
Presentation
Schools
Training
Families
Young people
Summer camps
Adults
Accessibility and services
Support us
Select language: language selected
ENG
ENG
selected
ITA
Palazzo Madama
Mission
Palazzo
Collections
Garden
History
Staff
Watch, play, listen
Visit
Opening hours
Tickets
Getting here
Guided tours
Exclusive visits
Bookshop
Caffè Madama
Accessibility and services
Events & exhibitions
Currently Exhibitions
Upcoming Exhibitions
Past Exhibitions
Traveling Palazzo Madama
Events
Collections
Explore the collections
Online Catalogue
Magazine
Projects and research
Art Library
Photographic archive
Loan requests
Education
Presentation
Schools
Training
Families
Young people
Summer camps
Adults
Accessibility and services
Support us
FTM Network
Our museums
Fondazione Torino Musei Friends
Art library
Photo Archive
Affitto spazi
Loan requests
Press Area
Google Art Project
News
Blog
Contacts
Home
/
Collections
/
Online catalogue
/
Crocifissione
Crocifissione
Year
c. 1418-1420
Materials
alabastro gessoso scolpito e dipinto
Inventory
0414/PM
Dimensions
Altezza: 71 cm, Larghezza: 32 cm, Profondità: 10 cm
Definition
pannello di polittico
Artists
Mossettaz Stefano
Description
Pannello raffigurante a rileivo Cristo in croce con due angeli al lati in alto e con la Vergine, san Giovanni e la Maddalena in basso a rilievo . Fondo a rombi campiti da rosette e fiori a quattro petali.
Historical-Criticism news
Faceva forse parte di un polittico marmoreo a più scomparti centrato sul tema della Passione di Cristo; in alto a sinistra è ancora visibile l’attacco di una centina ora perduta; la policromia del fondo è originale, e la coloritura è stata data ad azzurrite.
Già riferita a Giacomo Jaquerio, l’opera è ora attribuita alla produzione giovanile dello scultore Stefano Mossettaz e va messa in rapporto con un importante gruppo di sculture e oreficerie prodotte ad Aosta fra Tre e Quattrocento, tutte influenzate dal linguaggio jaqueriano e dalla cultura franco-fiamminga e francese.Entrato in Museo con un’attribuzione a scuola inglese della fine del XIV secolo (Viale 1932), il rilievo è stato inquadrato all’interno del panorama figurativo valdostano da Giovanni Romano, che vi è tornato in ripetuti interventi dal 1979 al 2001, fino all'attribuzione alla fase giovanile di Stefano Mossettaz, scultore, architetto e ingegnere ducale, documentato in Valle d'Aosta dal 1420 al 1450 circa. Riferimenti espliciti all’opera dello scultore appaiono nei volti degli angeli (non distanti dal viso del Bambino della Madonna di Arvier) e in alcuni dettagli, quasi “marchi di fabbrica” dell’artista: la piega a vescica e la maniera di risvoltare le maniche della veste del san Giovanni che ritornano nell’abito del chierico orante in Sant’Orso, o gli elementi decorativi di fondo che richiamano quelli presenti sull’abbigliamento dei gisants di Ogier Moriset e di Francesco di Challant nella cattedrale di Aosta, nonché sulla corona della Madonna di Arvier. Lo sfondo sembra avvalorare una data più precoce rispetto alle lastre con la santa Caterina dell’Accademia di Sant’Anselmo e con il Cristo di Pietà della cattedrale, del 1440 circa, che abbandonano il motivo a rombi qui utilizzato per un più naturalistico tralcio vegetale.
Bisogna peraltro sottolineare come sotto alcuni aspetti la scena della Crocifissione assuma intonazioni non facilmente riscontrabili nell’opera di Mossettaz a noi nota. A questo proposito, risultano singolari le proporzioni sottili e allungate delle figure ai piedi della Croce, rivestite di morbidi panneggi che si abbandonano a terra con meandri sinuosi. Sembra quasi che in questa occasione il maestro abbia fatto riferimento a modelli che in parte ci sfuggono, da lui non più ripresi in seguito. Non possiamo escludere ad esempio una suggestione di natura tipologica proprio di polittici in alabastro inglesi, spesso recanti al centro la scena della Crocifissione, ma non sappiamo se qualcuno dei numerosi altari in alabastro di cui riferiscono le visite pastorali compiute in Valle d’Aosta possa essere identificato con opere di questo tipo che venivano importate dall’Inghilterra in tutta Europa. L’ipotesi non esaurisce comunque il discorso in merito alle complesse componenti culturali che agiscono sul rilievo, una delle quali è sicuramente quella jaqueriana, evidente nella drammaticità dell’insieme e nel panneggio più morbidamente “internazionale” rispetto alla consueta produzione del nostro scultore. Presenze importanti in tal senso sono la Crocifissione del Messale Moriset nonché quella del castello di Fénis la cui datazione è situata attorno al 1420. Tenuto conto di questi riferimenti, la data del rilievo potrebbe essere situata a cavallo tra secondo e terzo decennio del XV secolo.
Bibliography
Coccoluto G., La memoria del potere e i segni della famiglia. Contributo per un lapidario del Museo Civico di Alba, 1997, p. 357,
Orlandoni B., Appunti per un' indagine sulla consistenza originaria e sulla dispersione del patrimonio artistico gotico, 1987, p. 34,
Passoni R., Bollettino d'Arte. Sul gotico tardo ad Aosta: il ruolo dei committenti, 1984, pp. 25, 32-33, 36, nota 62,
Primitivi piemontesi nei Musei di Torino, 1996, pp. 178-179,
Orlandoni B., La produzione artistica durante il tardo Medioevo, 1987, p. 264,
Mallé L., 1965, p. 137,
Palazzo Madama. Guida, 2011, p. 56,
Romano G., Sculpture gothique dans les Etats de Savoie 1200-1500, 2003, pp. 62-64,
Giacomo Jaquerio e il Gotico Internazionale, 1979, p. 239,
Baiocco S., Arte in Piemonte. Il gotico. Jaquerio e il Gotico Internazionale, 2003, pp. 95-96,
Piretta S., Corti e città. Arte del Quattrocento nelle Alpi occidentali, 2006, p. 255,
Il Tesoro della Città. Opere d'arte e oggetti preziosi da Palazzo Madama, 1996, p. 11,
Romano G., La scultura dipinta. Arredi sacri negli antichi Stati di Savoia. Ouvres d'art sacré dans les Etats de savoie 1200.1500, 2004, pp. 78-79, 160,
Middeldorf U., Raccolta di scritti, that is Collected Writings, 1979, p. 417 nota 3,
Mallé L., Le arti figurative in Piemonte dalle origini al periodo romantico, [1962], p. 94,
Mallé L., Palazzo Madama in Torino, 1970, vol. II, pp. 140-141,
Romano G., Tra Gotico e Rinascimento. Scultura in Piemonte. Stefano Mossettaz (?) 1410-1420, 2001, pp. 66-67,
Romano G., Gotico sulle vie di Francia. Stefano Mossettaz (?) 1410-1420, 2002, pp. 90-91,
Viale V., I musei civici nel 1931, 1932, pp. 25, 27,
Mallé L.,
Orlandoni B., Gli affreschi del castello di Fénis. Il linguaggio, la cultura, l'autore., 1982, p. 110,
Orlandoni B., I mausolei degli Challant di Fénis nella chiesa di San Francesco. Alcune ipotesi per una storia della scultura gotica internazionale in Valle d'Aosta, 1986,
Orlandoni B., Stefano Mossettaz architetto, ingegnere e scultore. La civiltà cortese in Valle d'Aosta nella prima metà del Quattrocento, 2006, pp. 350-357,
Orlandoni B., L'äge d'or. Saggi e materiali su Stefano Mossettaz e sul tardo Medioevo in Valle d'Aosta, 2013, pp. 52, 151
Close modal video
Close search
Search
Start search
All Contents
Pages
Events and Exhibitions
Artist
Blog
News