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Decorazione vegetale / motivi a rombi / rami fioriti

    Decorazione vegetale / motivi a rombi / rami fioriti
    XVII- XIX secolo
    di lino; ricamo su buratto a punto occhiello e punto cordonetto.
    1790/T
    Altezza: 8,5 cm, Larghezza: 146 cm
    bordura
    Bordo lino merletto / Trimming linen lace
    Il merletto presenta una decorazione vegetale ordinata dentro a losanghe. Un vaso stilizzato con rami fioriti simmetricamente disposti e fiancheggiato da due rametti fioriti ricurvi è poi inserito nelle anse trapezoidali del nastro continuo, alternativamente disposto verso il basso e verso l’alto.
    Non è chiara la destinazione originale del manufatto, formato da due frammenti cuciti insieme e terminanti con una punta fermata sul retro. Un’ipotesi riguarda l’uso come bordura di scollo di camicia aperta davanti, sul modello della camicia femminile siciliana pubblicata da Binetti Vertua (1911, tav.XLVII) e che sia stata unita con cucitura nella parte centrale dopo l’asportazione dal tessuto originario.

    L’esemplare è caratterizzato da una tecnica esecutiva particolare, già segnalata da Elisa Ricci che lo pubblicò più volte nei suoi studi, definendolo come “buratto ricamato di punto riccio" e datandolo al XVI secolo (ed. inglese 1913 e seconda edizione italiana 1914), e come “campione rarissimo di buratto ricamato di punto riccio (edizione a fascicoli, Bergamo, 1916, fasc. II, Modano, Fili Tirati e Buratto, tav. XLVIII, fig.2). Mentre negli esemplari di buratto sono comunemente utilizzati il punto rammendo e il punto tela, che danno effetti chiaroscurali tramite la differente inclinazione e il diverso spessore dei fili, in questo caso il ricamo è realizzato con accuratezza mediante una lavorazione molto rilevata, su fili tesi rivestiti in parte con un fitto punto occhiello e in parte con il punto riccio, che conferiscono forti effetti tridimensionali e aumentano l’aspetto già molto “pieno” del lavoro.

    La datazione dubitativa al XIX secolo (già proposta da Mottola Molfino) è basata sul disegno a nastro ondulante, d’ispirazione cinquecentesca ma molto stilizzato e irrigidito, e sulla lavorazione con filato piuttosto spesso e fitta che non trova confronto negli esemplari antichi noti, caratteristiche che rientrano invece nella tipologia dei ricami definiti “popolari”.

    I raffronti più stretti nel gusto di una lavorazione fortemente tridimensionale unita a motivi stilizzati di ispirazione cinquecentesca e di datazione incerta si ritrova in altri esemplari conservati nella raccolta torinese provenienti dalla collezione Aruch, quali la cuffia inv.1792/T (anch’essa pubblicata dalla Ricci) la più simile, l’asciugamano n.2406/T, il tramezzo n. 2403/T, il fazzoletto n.2401/T. Anche la federa donata dalla Ricci (n.1383/T), databile al XVII secolo, presenta rilievi simili. Un ulteriore stretto confronto nel ricamo a punto riccio e nei decori è fornito dalla tovaglia di tela ricamata pubblicata da Ricci (Antiche Trine Italiane, Trine ad ago, 1914, p.42 fig.32 ).

    Poiché alcuni caratteri degli esemplari citati suggeriscono una provenienza dall’Italia meridionale, si potrebbe ipotizzare anche per questo una manifattura della medesima area geografica.