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XVIII
matita nera; sanguigna; pennello e sanguigna; penna e inchiostro bruno
0770/DS
Altezza: 126 mm., Larghezza: 203 mm.
disegno
Un satiro scopre delicatamente una ninfa ignuda per non destarla sotto gli occhi di un putto alato che tiene un arco (Cupido?) Questo disegno rappresenta una ninfa ignuda sdraiata in un paesaggio sotto un albero. Un satiro scopre questa una ninfa ignuda delicatamente per non destarla, sotto gli occhi di un putto alato che tiene un arco (forse Cupido?). Se il putto alato che tiene un arco schizzato sulla destra della composizione è Cupido, molto probabilmente la figura femminile addormentata è Venere. Per quanto riguarda le scene che rappresentano Venere e i satiri: la dea è sorpresa dai satiri mentre dorme (come nel presente disegno) o si fa bella; oppure siede sulle ginocchia di un satiro, solitamente in presenza di Cupido (I. Baudette 2003). . Nella mitologia greca, Satiro era uno degli spiriti dei boschi e delle montagne ed era identificato con il dio Fauno dei romani. I satiri formavano il seguito di Bacco (Dioniso), ciò che spiega le loro sembianze caprine: zampe villose, zoccoli, coda (specialmente nell'arte antica), mento barbuto e corna (caratteristiche che hanno in comune con Pan). Di indole pigra e lasciva, trascorrono il tempo bevendo e ricorrendo le ninfe. Traccia di matita nera per lo schizzo preparatorio. Il disegno è contornato lungo i margini superiore, destro, inferiore e sinistro da tratti eseguiti a penna e inchiostro bruno (I. Baudette 2003).
La postilla "Ital.?" è da assegnarsi al Mallé ed è databile fine anni 50 (dichiarazione Griseri 1985)
Morassi A., Disegni antichi della collezione Rasini, 1937, p. 18