Page loading...
Cornice di specchio
c. 1730
porcellana dipinta e argentata
3428/C
Altezza: 125,5 cm, Larghezza: 79 cm
figure di cinesi
Cornice di specchio in porcellana dipinta, realizzata in n. 12 pezzi, le giunzioni sono coperte da foglie d' acanto e da mascheroni a rilievo argentati. La parte superiore è arricchita da grappoli d'uva posti negli angoli e da una nicchia centrale a conchiglia con una testa femminile cui corrisponde, in basso, una decorazione a ventaglio. Due figure di cinesi semidistesi affiancano il coronamento centrale, mentre la parte inferiore è arricchita da fregi vegetali che racchiudono campiture minutamente quadrettate a giorno. Alla ricca ornamentazione plastica corrisponde un altrettanto ricco decoro pittorico ottenuto con brillanti smalti tra cui spicca il rosso di ferro.
La Manifattura Imperiale di Vienna fu fondata nel 1717 da Claudius Innocentius Du Paquier, impiegato del ministero della guerra austriaco, con l'aiuto dell'arcanista Samuel Stölzl e del decoratore Christoph Hunger, ambedue provenienti da Meissen. Le difficoltà finanziarie, dovute tra l'altro a problemi di rifornimento delle materie prime, costrinse nel 1744 Du Paquier, allo scadere della licenza imperiale, a vendere la fabbrica allo stato. La produzione di questi primo periodo, di gusto barocco o imitazione orientale su influenza di Meissen, è molto rara; il Museo ne possiede un nucleo importante di più di 50 pezzi, in gran parte giunti nel 1874 con il lascito del marchese Emanuele d'Azeglio, che della porcellana Du Paquier fu precoce conoscitore e collezionista.

La decorazione pittorica della specchiera applica il motivo "Laub- und Bandelwerk", tipico del repertorio ornamentale di Meissen, che combina sottili arabeschi e foglie di acanto alla maniera degli ornemantistes francesi come Bérain e Marot. L'inserto dei cinesini rimanda al gusto dell'esotismo diffuso in quegli anni nelle corti europee e attestato a Torino nel Gabinetto Cinese juvarriano a Palazzo Reale, a Villa della Regna e a Stupinigi.

Un esemplare molto simile si conserva al Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina di Napoli (cfr. La Collezione Riccardo de Sangro al Museo Duca di Martina, catalogo della mostra, Napoli 1990, p. 94-96).
Morley-Fletcher, Du Paquier in Turin, 1986, p. 68,
Mallé L., Palazzo Madama in Torino. Le collezioni d'arte, 1970, pp. 320-321, 379,
Chilton M., C. Lehner-Jobst C. et al., Fired by Passion. Vienna Baroque Porcelain of Claudius Innocentius Du Paquier, 2009, v. III, p. 1330,
Maritano C., Le ceramiche di Palazzo Madama. Guida alla collezione, 2008,
Sturm-Bednarczyk E., Claudius Innocentius du Paquier. Wiener Porzellan der Fruhzeit 1718-1744, 1994, p. 64-65,
Fragili tesori dei principi. Le vie della portcellana tra Vienna e Firenze, 2018, p. 186,
Palazzo Madama. Guida, 2011, p. 104,
Il Museo Civico di Arte Antica di Torino. Opere scelte, 2006, p. 85