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foglie / fiori / volute
1700 - 1724
lino / merletto a fuselli a pezzi rapportati, con motivi a nastrino non continuo in punto tela con bordi traforati e in mezzo punto; i riempitivi sono a rete con ragni, a mezzo punto, ad armellette; il fondo è a rete a maglie rotonde, con integrazioni e rifacimenti più tardi. Il piede a nastrino a punto tela è stato rifinito con una fettuccia a treccia a telaio; il margine esterno è rifinito con l’applicazione di un bordino a filo continuo a punto tela su una rete di fondo.
1796/T
Altezza: 28 cm, Larghezza: 277 cm
bordo
Tessuto lino merletto / Fabric linen lace
Il merletto presenta grandi foglie dentellate arricciate come piume, volute, vari fiori, singoli boccioli e piccole corolle a tre petali stilizzati sono distribuite sul fondo a rete, con andamento obliquo e ondulante ma senza un solido ordine compositivo. Il disegno non è perfettamente ricostruibile a causa dei numerosi rammendi.Il bordo, la cui lunghezza fa supporre un utilizzo come bordura di camice o cotta, si presenta in cattivo stato di conservazione. È ipotizzabile che l’usura di questo merletto, realizzato con filato piuttosto spesso e quindi solido, sia stata provocata da un prolungato utilizzo nel tempo, poiché le lacune si concentrano sul bordo inferiore. I rammendi stratificati suggeriscono una manutenzione costante ma non sempre accorta, come spesso accade a biancheria e abbigliamento liturgici soprattutto in aree periferiche.
L’esemplare è stato attribuito per caratteristiche tecniche e stilistiche al tipo Milano (Mottola Molfino): i lunghi brani del nastrino non continuo in punto tela per definire i motivi, che ancora conserva le modalità di lavorazione diffuse nella seconda metà del XVII secolo con i trafori decorativi; il filato non molto sottile; il fondo a maglie rotonde. Tuttavia la lavorazione a pezzi rapportati, la rete del fondo eseguita in un secondo tempo con barrette che passano sul retro dei motivi, i numerosi riempitivi ed anche la stessa presenza dei numerosi e accurati trafori decorativi (cfr. ad esempio Coppens 1981 cat.14 p.39 attribuito a Bruxelles a inizio del XVIII, e cat.17 e 18, pp. 42-43; oppure il grande velo di Notre Dame du Sablon della seconda metà del XVII secolo o quello della Benedizione della Vergine datato 1717 in Risselin Steenebrugen 1985, fig. 117 p.165, 249 p. 361) che rimandano maggiormente alle Fiandre, in particolare alla zona del Brabante.
Circa l’area di provenienza il decoro complesso che riecheggia i motivi bizarre dei tessuti del prima quarto del Settecento ma semplificandoli potrebbe essere interpretato in modo diverso: come esempio della reazione delle manifatture dell’Italia settentrionale alla produzione fiamminga più raffinata tecnicamente e stilisticamente, offrendo merletti di qualità minore e destinati ad una clientela meno esigente (Mottola Molfino), oppure come un esempio della produzione fiamminga di qualità media, destinata allo stesso tipo di mercato e prodotta per l’esportazione.
Il merletto è stato pubblicato da Viale (1932, p.23 fig.54) e attribuito a Milano, sec. XVIII.