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Codice miniato; legatura; scatola di legatura

    Codice miniato; legatura; scatola di legatura
    1446-1454
    tempera su pergamena; velluto di seta cesellato; argento
    399
    Altezza: 174 mm, Altezza: 184 mm (legatura), Larghezza: 117 mm (legatura), Larghezza: 117 mm, Profondità: 2,5 cm
    Libro d’ore all’uso di Chalon-sur-Saône
    De Lonhy Antoine
    fabbrica di Vinovo
    Libro d’ore all’uso di Chalon-sur-Saône, manoscritto membranaceo con miniature di Antoine de Lonhy, con rilegatura ottocentesca e scatola. Manoscritto di I + 81 + I ff. Fascicolazione: I^8, I^I8-2, III-IV^8, V^8-1, VI-VII^8, VIII^4, IX^8-1, X^8, XI^10-1. Testo su un’unica colonna di sedici righe, rigatura a inchiostro rosso; minuscola gotica di diverse mani (alcune parti riscritte su rasatura), in inchiostro bruno. Legatura con coperta in velluto cesellato verde con motivo di corolle all’antica su assicelle in legno. Due fermagli moderni in argento in stile “art Nouveau”; fissati con due chiodini d’ottone a testa piatta. Scatola coperta in mezza pelle nera; dorso con cinque falsi nervi; nella seconda casella, titolo; nella quarta, nome del miniatore; al piede, scritta “Burgund” e data. Interno foderato con tela gialla imbottita. Etichetta: “James Brockman / Binder Wheatley / Oxford England”.
    Contenuto: Ore della Vergine (ff. 1-45v), Ore della Croce (ff. 46-49), Ore dello Spirito Santo (49v-52v), preghiera Obsecro Te (ff. 52v-55), preghiera O intimerata (ff. 55v-57v), Salmi penitenziali (ff. 58-66), Litanie dei santi (ff. 66v-71), Ufficio dei morti (ff. 71v-81)



    Il manoscritto è incompleto e visibilmente manomesso a più riprese in epoche successive alla sua stesura. Mancano colophon, note di possesso, stemmi o emblemi che ne indichino la data di composizione e il committente.

    Dall’analisi del testo si ricava che il libro segue l’uso liturgico di Châlons-sur-Saône; il richiamo alla Borgogna pare confermato inoltre dalla presenza, nelle Litanie, di santi particolarmente venerati in quell’area geografica. Il volume è decorato da dieci miniature che segnano le principali divisioni liturgiche del testo e da decorazioni marginali a racemi dorati ed elementi vegetali policromi.

    La storia del manoscritto è oscura fino agli anni sessanta del secolo scorso, quando il volume fece la sua comparsa sul mercato antiquario, dapprima ad Amburgo, poi a Heidelberg e infine a Monaco. L’originaria assegnazione di John Plummer a un epigono del Maestro delle Ore di Saluzzo fu poi corretta da François Avril con l’attribuzione alla fase di formazione del maestro in persona, identificato negli stessi anni da C. Sterling e G. Romano con Antoine de Lonhy. Il ritrovamento di un documento, reso noto da Ph. Lorentz in occasione della tavola rotonda dedicata alla munifica committenza dei Rolin (Parigi 1995), che attesta la residenza dell’artista a Châlons-sur-Saône nel 1446 costituisce un fondamentale appiglio per ancorare il codice alla prima attività di Antoine de Lohny in Borgogna, cui risalgono cinque altri manoscritti stilisticametne confrontabili con il nostro, di cui quattro Libri d’Ore (New York, Pierpoint Morgan Library, M. 196; Parigi, Bibliothèque Nationale, N. a. lat. 3209; Città del Capo, National Library of South Africa, coll. Grey, e c 4; Parigi, Hôtel Druot, 3 maggio 1934, n. 17, di ubicazione oggi ignota) e un dizionario di geografia ecclesiastica, La Mappemonde spirituelle del vescovo Jean Germain di Châlons-sur-Saône (Lione, Bibliothèque municipale, P.A.32).

    Gli estremi cronologici dell’attività del maestro in Borgogna, all’interno della quale si può fissare l’esecuzione del Libro d’Ore del Museo, sono il 1446, quando l’artista, dimorante a Châlons-sur-Saône, si impegna a eseguire in collaborazione con il maestro vetraio Euvrard Rubert le vetrate (perdite) del castello di Authumes, e il 154, primo indizio certo del soggiorno di Antoine a Tolosa.

    L’ingresso del manoscritto nel Museo torinese costituisce un importante arricchimento del corpus di opere di Antoine de Lonhy a Palazzo Madama, dove si trovano anche la splendida Pietà forse proveniente dal duomo di Torino (470/D), un affresco staccato con la Pietà, probabilmente di origine valsusina (428/D), sei tavolette con gli Apostoli già appartenenti alla predella di un polittico (inv. 5), due angeli (752/L) una predella con gli Apostoli, Cristo redentore e le sante Lucia e Margherita (1059/L), sculture lignee eseguite probabilmente su disegno del maestro per l’antico altare maggiore della collegiata dei SS. Pietro e Orso di Aosta.
    Saroni G., Intorno a un Libro d'Ore di Antoine de Lonhy giovane, 2011, pp. 10-23,
    Lorentz Ph., Une œuvre retrouvée d'Antoine de Lonhy et le séjour à Toulouse du peintre bourguignon (1454-1460), 2005, p. 20,
    Capraro S., Acquisti e doni (2002-2010), 2011, p. 161,
    The Last Flowering. French Painting in Manuscripts, 1420-1530, from American Collections, 1982, pp. 55-56,
    Avril F., Le Maître des Heures de Saluces : Antoine de Lonhny, 1989, p. 34, nota 118,
    Francesco Malaguzzi, Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Legature, 2011, p. 206,
    Fifty Magnificent Illuminated Manuscripts. Catalogo della vendita Sotheby's (London, 3 dicembre 2002), 2002,
    El Renacimiento Mediterráneo. Viajes de artistas e irinerarios de obras entre Italia, Francia y España en el siglo XV, 2001, p. 485,
    Saroni, 2018,
    Handschriften, Miniaturen, alte Drucke bis 1550, catalogo d'asta (Heidelberg, Dr. Helmut Tenner, 07.05.1968), 1968,
    F. Avril, Les manuscrits à peintures en France, 1440-1520, 1993,
    E. Pellizzi, Identificazione dei pigmenti mediante analisi non invasive su un libro d’Ore miniato da antoine de Lonhy, tesi di laurea magistrale, Uiversità degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze M. F. N, a.a. 2006-2007, 2007,
    F. Elsig, Antoine de Lonhy, 2018,
    G. Saroni, Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy, catalogo della mostra (Susa, Museo Diocesano, 10 luglio-10 ottobre 2021; Torino, Palazzo Madama, 23 settembre 2021-9 gennaio 2022), 2021