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Trittico
1435
tempera su tavola
0418/D
Altezza: 156,6 cm, Larghezza: 155,5 cm, Profondità: 9,5 cm
Madonna col Bambino e Santi
Fantini Guglielmetto
Frammento di polittico racchiuso in una montatura lignea, intagliata e dorata, imitante cornici quattrocentesche; raffigurante la Madonna con il Bambino e i Santi Francesco e Giovanni Battista.
Da foglio catasto 1437. Quartiere Altussano, p. 12 v. (viene riportata la fotocopia): "GUGLIERMETUS FANTINI PINCTOR HABITATOR CHERII SUO JURAMENTO ET UT SUPRA CUNSIGNAVIT PRO UT INFRA".

(dati forniti dal Dr. Caselle di Chieri, gennaio 1985).

La fotocopia della intera pagina, è nel registro inv. part. Dipinti.

Romano propone di non accettare come definitiva la ricomposizione in trittico: "L'atteggiamento di ambedue i santi suggerirebbe piuttosto una loro collocazione alla sinistra della Madonna, lasciando liberi, a destra, due spazi per altri due santi, uno dei quali francescano (Ludovico da Tolosa o Bonaventura). Oltre alle due figure maggiori mancherebbero quindi all'appello due cuspidi credo riservate all'angelo annunciante e alla Vergine Annunciata". (cfr. Romano, 1998, pp. 17-18).

Per una ricostruzione ipotetica del polittico, diviso tra il Museo Civico di Arte Antica di Torino e il Museo Civico Lia di La Spezia e composto in origine di almeno cinque tavole maggiori e di altrettante cuspidi si veda G. ROMANO, 1996, p. 167. Secondo una comunicazione dell'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma (e si veda una vecchia fotografia dello stesso ICCD: negativo n. GNF D883), il complesso già rimaneggiato, formato dalla Vergine col Bambino fra san Francesco e il Battista nel registro principale, la Crocefissione nella cuspide centrale, santa Caterina d'Alessandria e santa Chiara in quelle laterali, comparve sul mercato antiquario a metà degli anni Venti del secolo scorso, e di lì a poco fu ulteriormente smembrato. La fotografia citata, sul retro della quale era registrato un rimando di Roberto Longhi alla scuola siciliana intorno al 1470, fu segnalata da Federico Zeri a Mauro Natale, il quale nel 1984 rese noto il frammento oggi al Museo Civico di Torino (V. NATALE, 1984; L. AVEZZA, 1997). Baiocco 2006 propone una nuova ipotesi di montaggio: CONTINUA IN ANNOTAZIONI
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