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Codice miniato
1460 - 1470
tempera, oro e inchiostro su pergamena; legatura in pelle su tavolette in legno
0446/M
Altezza: 204 mm, Larghezza: 142 mm
Libro d’ore all’uso di Besançon con calendario e litanie della diocesi di Cambrai
Marmion Simon
Manoscritto membranaceo di 3 +194 + 2 folia Fascicolazione: I-II6-, III-IX8, X6, XI-XXV8. Legatura in pelle su tavolette in legno. Testo su una sola colonna di 17 righe in minuscola gotica, di una o più mani simili in inchiostro nero, talvolta su rasura.
Il codice, all'uso di Besançon ma con calendario e litanie che seguono gli usi liturgici della diocesi di Cambrai, è decorato da ventinove raffinatissime miniature a grisaille racchiuse entro sottili cornici a foglia d'oro, attribuite unanimemente a Simon Marmion. Appartenente a una famiglia di pittori e miniatori, Marmion è documentato nelle regioni francesi della Piccardia e dell'Hainaut, entrate nel 1435 a far parte del ducato di Borgogna: dal 1449 al 1451 è ad Amiens, poi a Lille, Cambrai e Tournai e quindi stabilmente a Valenciennes dal 1458 fino alla morte, avvenuta nel 1489. La sua attività miniatoria fu molto apprezzata dai duchi Filippo il Buono e Carlo il Temerario e da importanti membri della corte borgognona. Lo stemma ancora parzialmente leggibile in un'iniziale al f. 37 appartiene forse ai Rolin, i cui membri - il cancelliere Nicolas, morto nel 1461, e i figli Jean, cardinale e vescovo di Autun, Guillaume, governatore dell'Artois, e Antoine, maresciallo dell'Hainaut - si distinsero tutti come commitenti di spicco alla corte del duca di Borgogna.

Le preziose grisailles del codice torinese contengono riferimenti tanto alla tradizione francese quanto a quella fiamminga: il gusto per la raffigurazione degli scenari naturali e l'essenzialità del racconto (poche figure inserite in uno spazio prospetticamente costruito), rimandano alla miniatura francese di secondo Quattrocento, mentre la tipologia dei volti, i panneggi ampi e accartocciati e la descrizione precisa degli interni, con mobilio, oggetti comuni e finestre aperte sul paesaggio traggono ispirazione da dipinti di Rogier van der Weyden, forse conosciuto alla corte del duca Filippo il Buono, suo committente.

È possibile che la presenza del libro d'ore in Piemonte sia da legare alla figura di Margherita d'Austria, andata sposa a Filiberto di Savoia nel 1501, reggente dei Paesi Bassi dal 1506 al 1530 e appassionata bibliofila. Nota infatti S. Castronovo che il primo a consacrare la fama di Marmion come "principe della miniatura" sia stato, nella sua opera "La Couronne Margaritique" del 1503, il poeta e umanista Jean Lemaire de Belges, bibliotecario di Margherita.





Contenuto: Calendario (ff. 1-13v), Ufficio della Croce (ff. 14r-17r), Messa della Vergine Salve sancta parens (ff. 18r-21r), quattro pericopi evangeliche (ff. 22r-23r; 24r-25r; 26r-27r; 28r-29v), Ore dello Spirito Santo (ff. 30r-32bis), Ore della Trinità (ff. 33r-36r), Ore della Vergine (ff. 37r-49bis), Liturgia delle Ore (ff. 50r-59r; ora prima 60r-64r; ora terza 65r-68v; ora sesta 69r-72v; ora nona 73r-76r; vespri 77r-83r; completorium 84r-88v), Salmi penitenziali (ff. 90r-98r), Litanie (ff. 98r-105r), Litanie dei santi (ff. 106r-110r), preghiera Obsecro te (ff. 111r-113v), preghiera O intemerata (ff. 113v-115v), preghiera Memento mater dulcissima (ff. 115v-116v), preghiera Angele dei (ff. 116v-117r), preghiera per san Sebastiano (ff. 118r-118v), preghiera per san Claudio (ff. 120r-121r), preghiera per sant’Anna (ff. 122r-124v), preghiera per san Leonardo (ff. 125r-126v), preghiera per santa Barbara (ff. 127r-127v), preghiera per santa Apollonia (ff. 128r-128v), preghiera per santa Marta (ff. 128v-129r), Salterio di san Gerolamo (ff. 130r-145r), Ufficio dei morti (ff. 146r-177r), preghiera Deus propicius esto (ff. 178r-179r), preghiera Concede mihi omnipotens (ff. 179r-180v), preghiera per sant’Uberto (ff. 181r-181v), preghiera Deus pater omnipotens (ff. 182r-183v), preghiera Dulcissime domine (ff. 184r-187r), preghiera Quicumque vult salvus (ff. 187v-190r), altre preghiere per i santi Dionigi, Gervasio e Protasio, Bernardino, Eligio, Clara, Luigi re di Francia (ff. 190r-192v)
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