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Mazza
Mazza
Year
Anteriore al 1877
Materials
legno
Inventory
0313/AR
Dimensions
Lunghezza: 71 cm
Subject
Mazza
Description
Mazza in legno con punta conica.
Historical-Criticism news
Mazza ricavata da un unico pezzo di legno, composta da un manico forato alla base e da un corpo a sezione ovale che si allarga fino a raggiungere il diametro massimo a due terzi della sua lunghezza, prima di assottigliarsi a punta sulla testa.
L’oggetto è stato realizzato in Sudan e può essere attribuito alla produzione di armi bianche delle popolazioni Shilluk, Dinka e Bari; fra le principali comunità nilotiche della regione. I Shilluk sono agricoltori sedentari, dediti alla pastorizia e alla caccia, stanziati in una regione presso la confluenza dei fiumi Nilo e Sobat. I Dinka, invece, sono principalmente pastori transumanti, organizzati al loro interno in gruppi che si trasferiscono periodicamente dalle regioni fluviali agli insediamenti nella foresta per permettere alle loro mandrie di bovini di cibarsi. I Bari sono agricoltori e allevatori che vivono nel Sudan meridionale vicino a Juba.
Queste armi erano usate in combattimento come strumenti offensivi e difensivi. Utilizzate per attaccare il nemico, esse erano in grado di infliggere danni rilevanti a causa del loro peso e della loro forma. Potevano essere anche utilizzate come bastoni da lancio o come alternative allo scudo per proteggere il corpo dagli attacchi.
Oltre ad essere strumenti bellici, questi oggetti potevano essere utilizzati per guidare il bestiame o come simboli di leadership e oggetti cerimoniali per ostentare il potere e l’autorità all’interno di una comunità.
L'oggetto, raccolto da Aynardo di Cavour è stato donato al museo nel 1876 da Eugenio De Roussy de Sales (Atti del Municipio, 1876, p.101).
Bibliography
Petherick, J., On the Arms of the Arab and Negro Tribes of Central Africa, Bordering on the White Nile. In "Royal United Services Institution. Journa", 1860,
Africa : le collezioni dimenticate, 2023, confronto con oggetti descritti a p.216,
Scultura africana nei musei italiani, 1977
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