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motivi a rosoni
XVII sec.; montaggio: XIX sec.
lino; ricamo ad ago e reticello, costruito su traccia di fili tirati, merletto a fuselli a fili continui, piedino a fuselli a fili continui, bordo a radi festoni a ventaglio, fatti a trecce e a fili ritorti e collegati da barrette a treccia e da un nastro non continuo a punto tela, con alto piede a punto tela traforato a maglie irregolari.
1870/T
Altezza: 16 cm, Larghezza: 42 cm
polsino
Polsino lino merletto / Cuff linen Lace
Nella parte superiore un piccolo bordo è bordato da una fettuccia in taffetas bianco. La parte centrale del frammento con motivi a rosoni è eseguita con tanti pezzi giuntati provenienti da un unico merletto: le punte sono realizzate a fuselli in "punto tela" e trecciole.I pezzi sono frutto di un ingegnoso lavoro di assemblaggio e integrazione di frammenti diversi per materiali e tecnica, ma in gran parte omogenei per datazione. Questo intervento è collocabile nel XIX secolo per i materiali utilizzati (la tela tessuta meccanicamente, il filo ritorto molto regolarmente delle cuciture) e per la foggia poco convincente del colletto piatto (databile per modello e decoro tra 1610-30, che tuttavia presenta due punte più piccole e ricomposte che non trovano confronto con esemplari seicenteschi).
Il raffinato bordo a festoni applicato a due pezzi (1869/T e 1871/T), lavorato con filati sottili e con grande accuratezza, è attribuibile a manifattura ligure e può essere datato al secondo quarto del XVII secolo; coevo è il piede con rosoni, identico a un tramezzo conservato nel Museo Civico di Modena, attribuito a manifattura genovese della fine del Cinquecento (C. Cremonini, in Schoenholzer Nicols, Silvestri (a cura di) 2002, p.192, scheda n. 219). Il bordo a ventagli (1870/T), invece, ha motivi semplificati comuni alle bordure per colli del genere genovese diffuse nella prima metà del XVII secolo, ma qui più radi nel loro intervallarsi, benché l’esecuzione sia piuttosto accurata. I due merletti a fuselli più semplici, di disegno stilisticamente poco caratterizzato, sono simili a due bordure pubblicate da Elisa Ricci come appartenenti a un antico campionario di Pescocostanzo (Abruzzo) e datate tra i secoli XVII e XVIII (Ricci 1911, tav. 73). Più difficile la lettura dei diversi tramezzi a reticello, molto rimaneggiati. Sono di manifattura diversa, con lavorazione più o meno fitta e il filato di diverso spessore; presentano un decoro molto leggero e traforato con i tipici rosoni proposti dai modellari del tardo Cinquecento, ma sono realizzati non su trecce a fuselli, come nei manufatti ritenuti più antichi, bensì su un tracciato di fili tirati, il che potrebbe indicare un’esecuzione più tarda nel XVII secolo.
Capolavori restaurati dell'arte tessile, 1991,
Merletti dalle collezioni di Palazzo Madama, 2013