Page loading...
1650 - 1899
lino; ricamo ad ago con motivi ai punti passato, cordonetto diritto, punto riccio e rifinitura a punto quadro con effetto sfilato; merletto a fuselli a fili continui a puntine a base di trecce e punto tela; nappine.
2507/T
Altezza: 36 cm, Larghezza: 45 cm
pannello rettangolare o copricuscino
Tessuto per arredo lino merletto Europa / Furniture fabric linen lace Europe
Lombardia
Il telo è decorato da due grandi fasce, collegate sui lati minori da due alberi fioriti (o garofani stilizzati) e delimitate da falsature con un motivo a zig-zag, formato da piccole punte. Nelle fasce un elemento anch’esso a zig-zag divide alternandole a scacchiera grandi corolle a croce fiancheggiate da piccoli fiori stilizzati. Ai margini del telo è applicato un basso bordo a puntine, alternativamente trilobate o con piccola frangia. Quattro nappine sono disposte agli angoli.
La tela molto rada e sottile, in alcuni punti irregolare nella tessitura, è ricamata sulla quasi totalità della superficie con un filato molto spesso e lucido, mediante punti di ricamo piuttosto lenti. Questa lavorazione, oltre a dare un effetto di tridimensionalità, ha provocato leggere lacerazioni sulla tela in prossimità dei motivi.

Il disegno è riferibile ai decori geometrici dei tessuti ispano moreschi diffusi in Europa dal XIV al XV e XVI secolo (cfr. Abegg, 1978, fig.12), diffusi fino all'inizio del Seicento (cfr. Abegg, cit. figg.9-12 e p.22) e proposti anche nei modelli di ricami per ricami a fili contati (es. Schoensperger, Ein New Modelbuch, 1526 (Lotz, 1933, n.2c) (Mottola Molfino). Anche il bordino molto semplice ha un motivo diffuso nel XVI secolo.

Non è tuttavia facile ipotizzare una datazione e un’area di provenienza per questo genere di manufatti, caratterizzati da un “gusto” popolare, sia nei materiali sia nel tipo di decoro stilizzato che tende a riempire tutta la superficie del tessuto, basandosi su una partizione geometrica molto rigida. Per la costanza nell’utilizzo di questo genere di motivi, l'attribuzione potrebbe oscillare dall’Italia e dalla Germania alle zone del Mediterraneo orientale influenzate dai disegni dei tessuti e dei ricami policromi turchi del sec. XVIII, come notato da Mottola Molfino. Alla datazione da lei proposta, alla seconda metà del Cinquecento tranne che per le nappine moderne, si preferisce quindi affiancare un arco cronologico molto più ampio.