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motivo simmetrico / quadrupede / castello
1600 - 1899
lino; ricamo su tela sfilata, rifinita sui due margini dei lati maggiori a punto quadro con effetto sfilatura, con fondo a rete a fili tirati rifiniti a punto cordoncino e motivi su tela risparmiata ai punti cordoncino, reale e riccio; merletto a fuselli a fili continui a festoni triangolari a punto tela e a trecce.
2483/T
Altezza: 8 cm, Larghezza: 26 cm
bordo
Bordo lino merletto / Trimming linen lace
Sul fondo del merletto si distribuisce una sequenza di motivi stilizzati ripetuta, come si può intuire dal frammento, alcuni dei quali non ben identificabili: un motivo simmetrico (fontana?) fiancheggiato da un quadrupede (cavallo o cane) affrontato, un calice o colonna di separazione, un castello a tre torri (?) con ai due lati un quadrupede con coda arricciata (leone?) affrontato. Una falsatura a barrette che formano pieni e vuoti su tela sfilata rifinisce sui lati maggiori il decoro.Questo frammento, destinato probabilmente alla biancheria domestica come i due seguenti (inv.1381 e 2482), appartengono alla collezione di Elisa Ricci e sono accomunati da una tecnica esecutiva analoga. Sono ricamati con filati spessi e con una ricerca di forti effetti tridimensionali dei motivi risparmiati sul fondo a rete quadra ricavata dalle sfilature della tela. Simile è anche il decoro, che presenta motivi ispirati ai modellari per ricamo del XVI secolo, ma talmente semplificati da renderli quasi irriconoscibili. Questi elementi possono ricondurre a una manifattura popolare che riutilizza a lungo i medesimi motivi, via via impoverendoli. Si può ipotizzare quindi, riprendendo la proposta di Mottola Molfino, una provenienza dall’Italia meridionale per le caratteristiche tecniche (filati e tela di fondo spessi) e la costante presenza di questo tipo di decori tra gli esemplari pubblicati da Elisa Ricci e Binetti Vertua. In questo caso allo stile cinquecentesco dei decori si sovrappone una ricerca tridimensionale che riconduce invece ai merletti barocchi del XVII secolo. L’arco cronologico molto ampio proposto, che allarga ulteriormente l’ipotesi di Mottola Molfino (secoli XVII-XVIII) sino al XIX secolo, si basa sulla difficoltà di definire datazioni più precise alla stato attuale degli studi.
Il bordino a fuselli (forse riutilizzato) applicato su un lato come rifinitura potrebbe essere più antico (fine secolo XVI-inizio del secolo XVII) per la fattura più complessa e un disegno in relazione con gli antichi modelli del libro veneziano Le Pompe 1557.
Un tramezzo analogo per tecnica e per decoro è stato pubblicato da Henneberg (1931, tav. I, fig. 1) e definito "falsatura a punto tagliato sec. XVI”: è ripetuto il motivo del castello con ai lati due quadrupedi con coda arricciata, tuttavia con una maggiore precisione nella definizione dei decori.
Henneberg, 1931