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Anta destra di dittico
secondo quarto XIV secolo
avorio
0145/AV
Altezza: 12 cm, Larghezza: 7,2 cm, Profondità: 0,8 cm
Natività e Trionfo della Vergine
Come indica la presenza sul lato sinistro degli intagli per l’inserzione delle cerniere, il rilevo costituiva l’anta destra di un dittico. Entro una cornice mondata sono inscritti due compassi quadrilobi mistilinei. In quello inferiore è raffigurata la Natività, e nel compasso superiore è Maria, incoronata, seduta in trono alla destra del Cristo. Il trono è ornato da escrescenze vegetali. Negli spazi di risulta tra i compassi e la cornice sono incisi dei quadrifogli stilizzati.
L’anta sinistra che completava il dittico non è nota. Forse conteneva l’Annunciazione e la Dormizione della Vergine, come su un dittico dell’abbazia di Klosterneuburg (inv. KG 154; Die Schatzkammer 2011, pp. 58-59, n. 11 [F. Kirchweger]). Su un dittico del Victoria and Albert Museum (inv. 6283-1858; Williamson, Davies 2014, vol. I, pp. 238-239, n. 75 [G. Davies]) si vedono l’Annunciazione e la Visitazione in alto, l’Adorazione dei Magi in basso, ma nel quadrilobo ci sarebbe forse stato posto per la sola Annunciazione. Infine, un dittico del Metropolitan Museum of Art di New York (inv. 17.190.167; Koechlin 1924, vol. II, p.139, n. 324) e uno al Suermondt-Ludwig-Museum di Aquisgrana (inv. KK 995; Grimme 1982, pp. 39-40, n. 42) dispiegano in basso ancora l’Annunciazione e la Visitazione, in alto la Crocifissione.

L’abbondanza di quadrifogli incisi negli spazi di risulta è relativamente rara nei dittici a quadrilobi mistilinei; motivi affini si trovano su un’anta di dittico del National Museum of Ireland di Dublino (inv. 1888.105), e soprattutto, su un dittico del Musée du Louvre (inv. OA 7273; Gaborit-Chopin 2003, p. 484, n. 219) e su uno del Metropolitan Museum of Art di New York (inv. 17.190.292).

Stilisticamente i pezzi chiamati a confronto sono ben diversi. Qualche similarità si può trovare piuttosto con certi manufatti profani; le capigliature semplificate, gli occhi globulosi, le mani sproporzionate col polso che si piega innaturalmente, ritornano su certi cofanetti con la storia della castellana di Vergi, come quello del Museo delle Arti Decorative di Milano (Zastrow 1978, pp. 32-33, n. 41, tavv. 76-90) o quello del Musée du Luvre a Parigi (MRR 77; Gaborit-Chopin 2003, p. 419-421, n. 175). Per quest’ultimo è stata proposta una data alla fine della prima metà del Trecento. Troni con protuberanze fogliate si trovano nella miniatura parigina del secondo quarto del secolo, come nel frontespizio della Bibbia istoriale di Ginevra (Bibliothèque de Genève, ms. fr. 2, f. 1; Avril 1978, pp. 66-67). Su questa pagina si trovano anche soluzioni di panneggio simili a quelle del nostro avorio, in specie per le profonde pieghe a “V” tra le gambe di Cristo e di Maria nella scena superiore. Pare dunque ragionevole l’attribuzione a un intagliatore parigino attivo verso il 1340-1350.
Mallé L., Smalti e avori del Museo d'Arte Antica, 1969, pp. 287-288,
Thellung C., Il Tesoro della Città, 1996, p.196,
A.A. V.V., Collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Avori medievali, 2016