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XVII/XVIII
matita nera; carboncino; gessetto bianco; sanguigna
0672/DS
Altezza: 410 mm., Larghezza: 320 mm.
disegno
Gesù davanti a Erode (?) Un personaggio incoronato, seduto fra personaggi barbuti, ascolta la relazione di un giovane uomo. Molto probabilmente si tratta di rappresentazione di Gesù davanti a Erode. Dopo essere stato condannato dal tribunale degli ebrei, Gesù passò alle autorità civili per essere anche da queste processato (Luca, 23, 8-12). Ponzio Pilato, il governatore romano della Giudea che si trovava a Gerusalemme per la Pasqua, lo interrogò. Non trovando nulla di cui accusarlo lo mandò a Erode Antipa, tetrarca di Galilea, che come lui si trovava temporaneamente in città. Erode lo interrogò con molto zelo, poiché aveva sentito parlare di lui e "sperava di vedere qualche miracolo", ma Gesù rifiutò di rispondergli. "Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una splendida veste e lo rimandò a Pilato." Di solito, come in questo disegno della Collezione Dubini attribuito a Donato Creti, il tetrarca è raffigurato in trono, con il capo incoronato; Gesù è in piedi davanti a lui. Di solito, inoltre, in secondo piano si scorgono alcuni soldati e dei barbuti dignitari ebraici e uno degli astanti porta la veste bianca che verrà messa indosso a Cristo. Nel presente disegno, sono raffigurate delle figure maschili barbute che possono essere assimilate a dei barbuti dignitari ebraici, ma nessun soldato è rappresentato . La composizione è racchiusa in un ovale tracciato a matita nera e carboncino (o carboncino soltanto?).
Morassi A., Disegni antichi della collezione Rasini, 1937, p. 18