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Piatto da parata
1779 - 1793
argento sbalzato e cesellato
0338/A
Altezza: 3 cm, Diametro: 53,5 cm
Ghiotti Francesco
Grande piatto da parata con bordo ondulato, cavetto liscio e decorazione di gusto neoclassico sul fondo e sulla tesa. Il centro è occupato da un medaglione circolare dal contorno a perline includente un ovale contornato da ghirlande, circondato da una corona raggiata percorsa da sei festoni di fiori e frutta. Sulla tesa i festoni si duplicano, alternati a nastri annodati con pendenti. Un nastrino rilevato a perline corre lungo il bordo, movimentato da sei piccole coppie di volute affrontate.
Il lussuoso piatto da parata doveva servire per i pasti collettivi che fanno parte di diverse feste ebraiche, tra cui lo Shabbat, la festa del riposo osservata ogni sabato. La celebrazione di questa ricorrenza, la più importante nella vita dell'ebreo, ha una accentuata componente domestica e familiare, che comprende anche la consumazione di pasti abbondanti e curati sia nelle portate sia nelle suppellettili che imbandiscono la tavola.

L'impronto di punzone di mastro argentiere è attribuito dubitativamente dal Bargoni al torinese Francesco Ghiotti, ammesso mastro nel 1763 e ancora elencato nel catalogo a stampa dell'Università degli Orefici del 1793. I marchi di assaggio e controassaggio di Bartolomeo Bernardi consentono di restringere l'intervallo cronologico al 1779-1793.
Bargoni A., Mostra del Barocco piemontese. Argenti, 1963, v. III, p. 26