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Stampa
XVI
acquaforte; bulino
5760/SILA
Altezza: 270 mm., Larghezza: 198 mm.
ritratto equestre di Carlo Emanuele I
Hogenbergh Franz
Ritratto equestre di Carlo Emanuele I (Rivoli 1562 - Savigliano 1630). In alto a sinistra stemma coronato con il collare dell'annunziata: scudo ad ancile inquadrato. I Westfalia, Sassonia, ducato d'Angria; II Chabolais; III Aosta; IV come il I: al centro Savoia. Al centro: crocifissione. A destra: centauro con arco, iscrizione: opportune. In basso a des. parte chiara che evidenzia la presenza di un'etichetta [memorie patrie]. Sul verso testa di cavallo tracopiata a matita.
Carlo Emanuele I governa un cavallo impennato sullo sfondo schiere di soldati attendono la battaglia in una piana circondata da alture. si tratta di una variante precedente a quella realizzata da Raphael Sadeler entro gli anni novanta del Cinquecento, nella quale compaiono in primo piano, sconfitte dal Duca e quasi calpestate dall'animale, le figure allegoriche dell'Invidia e dell'Eresia . L'invenzione del ritratto si deve a Giovanni Caracca come si legge nell'iscrizione "Joan Caraca inventor" che compare negli stati successivi a quella citata, con le due figure ai piedi del Duca. Il ritratto equestre di Carlo Emanuele I fu replicato da Caracca in più occasioni, in partivolare per la Grande Galleria che univa il Castello e Palazo Ducale, per la quale dipinse l'immagine del Duca e del padre Emanuele Filiberto nell'ambito della serie di tele con ritratti a cavallo che almeno inizialmente dovevano figurare al di sopra degli armadi guardaroba e che dovevano essere simili al ritratto di Carlo Emanuele in collezione privata bernese o quello del Palazzo Reale di Torino. La stampa reca il monogramma di Hans Hogenberg (chiamato anche Johann Nicolaus), figlio di Frans, pittore e incisore che lavorò a Malines e a Colonia tra il 1594 ed il 1614, anno della morte. Nonostante siano state eliminate le due figure dell'Invidia e dell'Eresia, attraverso il Crocifisso posto in posizione centrale in alto, con il motto "alia non ex arbore palmas" (le vittorie non derivano da un altro albero se non quello della Croce), viene esalta la potestà divina da cui evidentemente discende il potere di Carlo Emanuele I. Un esemplare che reca inciso in basso "No. 57", si conserva al British Museum di Londra. Lo stesso motto ricorre in un altro ritratto equestre del duca, inciso da Eberhard Kieser, attivo a Francoforte trail 1609 ed il 1625, in cui Carlo Emanuele cavalca con il bastone del comando e sullo sfondo si vedono una cittadella fortificata ed un esercito schierato. Alle sue spalle compaiono lo stemma sabaudo con il collare dell'Annunziata e l'emblema con il centauro, corredato dal motto "opportune" e dall'iscrizione "alia non ex arbore palmas" che gli corre tutt'intorno. La stampa fa parte di una serie di ritratti di principi e generali della Guerra dei Trent'anni, tra i quali si trova anchce il ritratto di Vittorio Amedeeo I, commentati con versi latini di Daniel Meisner.
Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino, 1887, v. V; p. 169; n. 56,
A.A. V.V., Le meraviglie del mondo. Le collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia., 2016, 35