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Dipinto
c. 1733
olio su tela
0658/D
Altezza: 72,5 cm, Larghezza: 108,5 cm, Cornice Passpartout: 94 x 129 x 7 mm
Ritrovamento di Mosè
Crosato Giovanni Battista
Ritrovamento di Mosè. Cornice lignea, intagliata a racemi rocaille, dorata, con vetro.
Quello del ritrovamento di Mosè è un tema frequentato dal Crosato in più occasioni: già stato scelto da Cristina di Francia come metafora della sovrana quale nume tutelare delle future generazioni, è possibile che anche nell’età di Carlo Emanuele III il soggetto, alleggerito e aggiornato, svolgesse la stessa emblematica funzione.

Il richiamo a una rappresentazione teatrale, sottolineato dalla ricercatezza dell'abbigliamento e dalle acconciature ispirate alle bizzarrie dell’esotismo, si lega alla prima attività dell'artista a Torino, chiamato per provedere agli scenari del Teatro Regio per la stagione 1730-1731 e poi coinvolto da Filippo Juvarra nella decorazione delle residenze sabaude.

La vivace gamma cromatica e la luminosità dei primi piani ben si confrontano con gli affreschi realizzati nel 1733 alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Palazzo Madama. Guida, 2011, p. 120,
Mallé L., I Musei Civici di Torino. Acquisti e Doni 1966-1970, 1970, p. 19,
Griseri A., Il Tesoro della Città, 1996, p. 148,
Mallé L., Palazzo Madama in Torino. Le collezioni d'arte, 1970, v. II, p. 95,
Il Museo Civico di Arte Antica di Torino. Opere scelte, 2006, p. 46,
Ton D., Giambattista Crosato: pittore del Rococò europeo, 2012, pp. 254-255,
Harrison N. S., The paintings of Giambattista Crosato, 1983, p. 13,
Ton D., Rois & Mécènes. La cour de Savoie et les formes du rococo (Turin 1730-1750), 2015, pp. 134-135