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Servizio da caffè
1735 - 1740
porcellana dipinta e dorata
979
Servizio da tè, da caffè e da cioccolata con stemma Taparelli detto "Servizio d'Azeglio"
Servizio da tè, da caffè e da cioccolata con stemma Taparelli detto "Servizio d'Azeglio"
Il servizio comprende 43 elementi:



una caffettiera con coperchio: h. 22 cm; una teiera con coperchio: h. 12 cm; un vassoio pentagonale per la teiera: diam. 15 cm; un bricco per il latte caldo con coperchio: h. 13,5 cm; una zuccheriera con coperchio: h. 11 cm; diam. 10 cm; un portatè: h. 11,5 cm; una tazza per gli avanzi del tè e del caffè : f. 7,5 cm, diam. 16 cm; 6 tazze da cioccolata: h. 7,8 cm, diam. 7,2 cm; 12 tazze da tè e da caffè: h. 4,5 cm, diam. 7,5 cm; 18 piattini: diam. 13 cm.



Marca (su tutti i pezzi in blu sottovernice, eccetto per il portatè in blu su base non verniciata): due spade incrociate; sul portatè, marca di Caspar Meißner; sulla boule, di Johann Gottlieb Kühnel; sulla zuccheriera, di Johann Christoph Pietzsch; sui piattini, di Christian Meynert; sulle tazze da cioccolata, di Johann Gottlob Pietzsch; sulle tazze basse da tè, di Johann Christoph Schumann.



Provenienza: Carlo Francesco Taparelli di Lagnasco, fino al 1779; Carlo Roberto Taparelli d'Azeglio, fino al *; Cesare Taparelli d'Azeglio, fino al 1830; Roberto Taparelli d'Azeglio, fino al 1862; Emanuele d'Azeglio, fino al 1890; Emanuele Pes di Villamarina, fino al 1891; Salvatore Pes di Villamarina, fino al 1900; Christie's London 2003; Said e Roswita Marouf, fino al 2013; Palazzo Madama- Museo Civico d'Arte Antica



Il servizio appartenne a Carlo Francesco Taparelli, nipote di Pietro Roberto Taparelli, conte di Lagnasco, che fu nominato ministro plenipotenziario del Re di Polonia presso la corte papale nel 1732, poco dopo la morte dello zio. Prese casa a Roma, dove dal 1734 abitò in un palazzo presso la chiesa di San Silvestro al Quirinale, per poi trasfersi in piazza San Carlo a' Catinari. Con decreto datato Varsavia, 12 ottobre 1758, e firmato dal conte Brühl, fu dichiarato consigliere intimo del re Federico Augusto (Augusto III). In quello stesso anno ottenne per intercessione della principessa Maria Josepha di Sassonia, figlia di Augusto III e moglie del delfino di Francia, il titolo di abate dell’abbazia benedettina di St. Michel du Trèport in Normandia, nella diocesi di Rouen. Successivamente, divenne prevosto della chiesa di San Michele Arcangelo a Cracovia. Mantenne la carica di ministro sotto Clemente Wenceslao (1732-1812), ultimo figlio di Augusto III ed arcivescovo elettore di Treviri. Fu membro dell'Accademia dell'Arcadia. Morì il 6 febbraio 1779 e fu sepolto nella chiesa di Santa Maria in Monterone.



Negli inventari post mortem dei beni contenuti nel palazzo di Roma e nella residenza di Frascati, si trovano in abbondanza porcellane "di Sassonia", "di Napoli a uso di Sassonia", "della fabbrica Ginori", "romanesche", "di Marsiglia" e "del Portogallo". Il presente servizio è citato, con lo stesso numero di pezzi che conserva attualmente, nell'inventario della residenza romana (Maritano 2012-2013, p. 108). Nelle sue disposizioni testamentarie Carlo Francesco lasciò il servizio e i ritratti della casa reale sassone al nipote Carlo Roberto. Di qui passò agli eredi e nel 1843 una tazzina da cioccolata fu inserita da Massimo d'Azeglio in una natura morta espressamente dipinta per la cognata Costanza, una delicata metafora che voleva alludere al giovane Emanuele, ultimo erede dei Taparelli (Maritano 2012-2013).



Ogni elemento presenta sul lato anteriore lo stemma Taparelli ("partito, controfasciato d'argento e di rosso"), entro un cartiglio dorato affiancato da rami di foglie d'alloro. Il decoro è in stile Kakiemon, con Indianische Blumen sparsi sul fondo bianco, il bordo presenta girali e palmette in blu, rosso e oro, e non trova confronti puntuali in altri servizi. Sui pezzi sono presenti le marche dei tornitori, tutti, eccetto Caspar Meißner (1689-1751, tornitore dal 1710, poi anche modellatore), documentati a Meissen dal 1732 in avanti: Johann Gottlieb Kühnel (1702-1774, dal 4.5.1732), Johann Christoph Pietzsch (1705-1778, dal 8.9.1732), Christian Meynert (1711-1746, dal 1733), Johann Gottlob Pietzsch (1716-1762, dal 10.8.1733), Johann Christoph Schumann (1710-1758, dal gennaio 1735). Alcune forme, la teiera e la caffettiera con manico a J, confermano una datazione tra il 1735 e il 1740, come possono mostrare i confronti con altri servizi, per esempio quello per Elisabetta Farnese (1737), o quello con armi Mocenigo-Corner (1740) (sui quali si veda Cassidy-Geiger 2007).
Palazzo Madama. Guida, 2011, p. 143,
Emanuele d'Azeglio. Il collezionismo come passione, 2016, 42-43,
Maritano C., Le ceramiche di Palazzo Madama. Guida alla collezione, 2008