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XVI secolo fine
marmo
0489/PM
Altezza: 43 cm, Larghezza: 33 cm, Profondità: 5 cm
Stemma con la croce dell'ordine di San Lazzaro
Stemma ovale con la croce mauriziana entro cartella
Nello stemma in esame venne sempre identificata la croce dei Santi Maurizio e Lazzaro (Inv. Generale n. 3650, Inv. Pietre-marmi), se non la croce mauriziana (Inv. Particolare n. 272, L. Mallé, 1965, p. 256); l'insegna dei SS. Maurizio e Lazzaro è però composta dalla croce trifogliata d'oro (San Maurizio) accollata ad un'altra croce, biforcata (San. Lazzaro), per cui, al limite, la croce rappresentata nello stemma del Museo potrebbe riferirsi alla sola croce dell'antico ordine gerosolomitano di San Lazzaro. I suoi cavalieri, posti sotto la regola di sant'Agostino, erano abbigliati con una veste nera contrassegnata da una croce verde piena, che solo nel XVI secolo si mutò in biforcata (L. Cibrario, 1844, p. 21).

Subito dopo l'istituzione dell'Ordine di San Maurizio,posto sotto la regola cistercense, con bolla di Gregorio XIII del 16 settembre 1572, questo fu unito all'Ordine di San Lazzaro, con bolla del 13 dicembre 1572, secondo la quale entrambi avrebbero dovuto obbedire alla regola agostiniana. Inizialmente la confraternita ebbe la propria sede nella chiesa dei Santi Simone e Giuda, in via Doragrossa, poi fu trasferita nel 1666 in Sant'Eusebio, fino a quando Vittorio Amedeo II decise di dare un domicilio più prestigioso all'ordine, sopprimendo la parrocchia di San Paolo (la cui chiesa fin dal XVI secolo era oratorio dei disciplinanti di S. Croce) e unendola alla cattedrale: l'antica chiesa di S. Paolo, con bolla del 15 febbraio 1729, divenne così basilica magistrale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.

Lo stemma del Museo potrebbe provenire, in base alla datazione, dall'antica sede dell'ordine, oppure, più probabilmente, dall'ex ospedale che sorgeva in via della Basilica n. 3. Quando, nel 1887, venne fondato il nuovo ospedale, l'ordine fu autorizzato a vendere la vecchia sede, acquistata l'anno successivo dalla società dei fratelli Marsaglia, che costruì sull'area a ponente del corpo principale la Galleria Umberto I. La scultura potrebbe essere stata ceduta al Museo in occasione dei lavori di smantellamento dell'edificio.
Mallé L., 1965, p. 256,
Cibrario L., Breve storia degli ordini di San Maurizio e di San Lazzaro avanti e dopo l'unione dei medesimi, 1844, pp. 21, 53-54,
Romanello E., Emblemi di pietra. Araldica e iscrizioni piemontesi, 2008, pp. 62-64