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Portina di ciborio
XV secolo fine - XVI secolo inizio
ferro forgiato, traforato e cesellato, ritagliato e sbalzato, tessuto rosso
0741/F
Altezza: 77 cm, Larghezza: 40 cm, Profondità: 5 cm
stemma del Capitolo aostano
Sportello di ciborio diviso in due registri, sormontato da una lunetta ornata da una fascia a baldacchino in lamina traforata con motivi di riempimento di gusto flamboyants e foglie applicate. Pilastrini e colonnine tortili scandiscono ciascuno dei due registri, ricavando settori verticali occupati da lamine traforate con motivi a giorno a quinconce e a trifogli in positivo e a finestre e a gocce in negativo, che risaltano sul tessuto rosso sottostante. Maniglia piriforme.
La provenienza dalla cattedrale di Aosta è confermata dallo stemma con quattro gigli sullo scudo centrale, appartenente al Capitolo della chiesa madre aostana. Le dimensioni imponenti rendono plausibile l'ipotesi, formulata da Viale e ripresa da mons. Edouard Brunod, che lo sportello chiudesse il monumentale ciborio in marmo bianco scolpito citato nelle visite pastorali e nei documenti, rimosso verso il 1776.

L’impianto riprende, su piccola scala, motivi caratteristici dell’architettura gotica tarda: di particolare raffinatezza sono le con colonnine tortili, la maniglia, la lamina traforata con motivi a giorno a graticcio, trifogli, lancette e gocce posti in risalto dal panno rosso sottostante. Stringenti confronti sono possibili tra le foglie applicate sulla centina e le foglie di quercia dell'albero di melograno che orna la fontana del cortile del castello di Issogne, per il quale è statat proposta l'attribuzione al fabbro Pantaleone Lala, attivo per Giorgio di Challant ad Aosta e a Issogne tra il 1486 e il 1507.
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