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Capitello
1460 - 1480
marmo di Paesana
0116/PM
Altezza: 20 cm, Larghezza: 20,8 cm, Profondità: 17 cm
Stemma della famiglia Della Chiesa
Stemma della famiglia Della Chiesa. Presenta su due lati, stretto tra fogliami costoluti e con apici mollemente ricadenti, uno scudo gotico con stemma Della Chiesa.
Il capitello di bifora fu acquistato dal Museo come proveniente da Saluzzo (Inventario Generale, vol. II, p. 397, inv. 3961), con una datazione al XV secolo, che nell'Inventario Particolare viene anticipata tra il XIV e XV secolo (n. 361), e confermata da Mallé.

L'opera si può avvicinare al capitello del cortile di "Casa Della Chiesa" a Saluzzo, ora casa delle Carmelitane, che Noemi Gabrielli data alla fine del XV secolo (N. Gabrielli, 1974, p. 79) e di cui esiste una riproduzione fotografica di Secondo Pia. In effetti le scanalature del capitello del Museo sono molto simili al capitello di casa Della Chiesa, con rinvii all'area lombarda; la tipologia del campanile raffigurato (a due finestre sovrapposte - in quello del Museo vi sono lacune nella croce alla sommità) si ripete infatti in entrambi i capitelli. Tutto sommato una derivazione da Casa Della Chiesa anche per il nostro capitello in esame sarebbe plausibile, ipotizzando una provenienza da un'ala dell'edificio più antica di qualche tempo rispetto a quella in cui si trova il capitello pubblicato dalla Gabrielli, databile post 1491, dopo cioè che Giorgio Della Chiesa, vicario marchionale, acquistò la casa dal milanese Ludovico Becho.

In alternativa potrebbe provenire da un'altra residenza saluzzese della famiglia e riferirsi, per esempio, ad Andrea Della Chiesa, morto a 75 anni, dottore in leggi, vicario generale del marchesato (1425-1465), il quale sposò Giovannina di Giovanni Provana di Cavagnolo. Andrea, secondogenito di Lorenzo, cancelliere marchionale, marito di Giacolina Costanzia di Costigliole, fondò l'altare di San Vincenzo Ferreri a lato dell'altare maggiore della chiesa di San Giovanni a Saluzzo (D. Muletti, 1973, p. 111); suo figlio Bartolomeo (che morì a Napoli nel 1504) fu consigliere del re di Francia e giudice maggiore di Saluzzo e sposò Eugenia Cavassa, poi moglie del conte Giacomo di Luserna (D. Muletti, 1973, p. 111). Il fratello maggiore Gioffredo, (1397-1453), fu segretario marchionale e regio e per lungo tempo ritenuto il celebre l'autore della Cronaca di Saluzzo.
Mallé L., 1965, p. 108,
Donato G., Corti e città. Arte del Quattrocento nelle Alpi occidentali. scheda n. 33, 2006, p. 73,
Romanello E., Emblemi di pietra. Araldica e iscrizioni piemontesi, 2008, pp. 41-42,
Palazzo Madama. Guida, 2011, p. 82,
Viale V., Mostra del Gotico e del Rinascimento in Piemonte, 1939, p. 43,
Gentile L. C., Araldica saluzzese. Il Medioevo, 2004, p. 222