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Scultura
XVII secolo fine
marmo
0444/PM
Altezza: 50 cm, Larghezza: 39 cm, Profondità: 6 cm
Stemma di papa Gregorio XIII
Stemma di papa Gregorio XIII
L'arma gentilizia in questione sarebbe giunta al Museo, già in pessime condizioni, intorno al 1875-1878 (Inv. Particolare n. 59, con riferimento errato all'Inventario Generale n. 2766, numero che corrisponde in realtà a 105/PM), malgrado non sia citata da Gaudenzio Claretta nel 1896, all'interno del manoscritto sugli stemmi conservati presso il Museo (l'opera tuttavia avrebbe potuto trovarsi allora nei depositi). La data presunta di tale acquisizione, accolta dubitativamente dalla scheda inventariale, coinciderebbe con l'afflusso al Museo della maggior parte della collezione di lapidi e stemmi in pietra, che caratterizzano la direzione di Bartolomeo Gastaldi, tra il 1875 e il 1879 (C. Mossetti, 1996, p. 122).

Lo stemma è stato sempre erroneamente attribuito a Giacomo Boncompagni (1653-1731), vescovo di Bologna, (Inventario Particolare n. 59; L. Mallé, 1965, pp. 261-262, tav. 313a), nominato cardinale nel 1690. Le chiavi incrociate e il triregno, atributli papali, riconducono però lo stemma con certezza all'unico pontefice della famiglia Boncompagni, ovvero Ugo (Bologna 1502-Roma 1585), figlio di Cristoforo, arretrando così di un secolo la datazione del blasone. Ugo Boncompagni, eletto cardinale nel 1565 e papa nel 1572 con il nome di Gregorio XIII, fu il famoso riformatore del calendario (1582), denominato infatti gregoriano (V. Spreti, vol. II, 1929, p. 120).

A partire dal 1681 (e non dal 1702 come indica Mallé) lo stemma dei Boncompagni fu riunito a quello della famiglia Ludovisi (di rosso a tre bande d'oro scorciate e ritirate nel capo, cfr. V. Spreti, vol. II, 1929, p. 119): infatti, con il matrimonio di Gregorio Boncompagni, marchese di Vignola (1642-1707) e Ippolita Ludovisi, pronipote di Alessandro Ludovisi (eletto papa con il nome di Gregorio XV, 1621-1623), in base a clausole matrimoniali lo sposo e i suoi discendenti dovettero adottare il doppio cognome Boncompagni-Ludovisi (V. Spreti, vol. II, 1929, p. 120). In un caso però si è riscontrato tale duplice cognome accompagnato dal solo stemma della famiglia Boncompagni, sormontato dalla tiara e dai titoli "Priore di Piombino e Venosa, Duchi d'Arce e Sora, Marchesi di Vignola", che sono propri dei Ludovisi (BRT, Massara Previde, ms. St. Patria 1073, fol. 267).

Non possediamo nessun indizio sicuro circa la provenienza della scultura, che potrebbe commemorare uno dei numerosi privilegi conferiti dal pontefice, per esempio la concessione ai minori osservanti della parrocchia di San Tommaso a Torino (1575), o derivare più semplicemernte dal duomo o dalla basilica mauriziana, interessati da importanti restauri alla metà del XIX secolo.
Bascapé G. C.- Dal Piazzo M., Insegne e simboli, 1983, p. 324,
Mossetti C., Il Tesoro della Città, 1996, p. 122,
Mallé L., 1965, p. 261,
Spreti V., Enciclopedia storico-nobiliare italiana, 1928-1935, pp. 119-120,
Romanello E., Emblemi di pietra. Araldica e iscrizioni piemontesi, 2008, pp. 70-71