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Stemma Sabaudo
Stemma Sabaudo
Year
1510
Materials
marmo
Inventory
0478/PM
Dimensions
Altezza: 72 cm, Larghezza: 37 cm
Definition
scultura
Subject
stemma a testa di cavallo
Description
Stemma Sabaudo. (E. Romanello 2000) Antico stemma a testa di cavallo del comune di Alba: d'argento alla croce rossa.
Historical-Criticism news
Cfr. scheda 477/PM.
(E. Romenello 2000) Lo stemma, sempre identificato come sabaudo, fu donato al Museo Civico dall'avvocato Giovanni Camerana (Inv. Generale n. 2605, Inv. Particolare n. 232), insieme allo stemma del vescovo Novelli, ma a differenza di questo non è menzionato dal Claretta nel manoscritto del 1896 sulle lapidi e blasoni del museo, per cui è probabile che non sia stato mai esposto nell'antica sede del museo in via Gaudenzio Ferrari. Sia gli inventari che il Mallé (1965, p. 251) datano con esattezza l'opera al 1510, mentre sull'oggetto non sembra comparire nessuna data, nè pare che tale indicazione cronologica sia supportata da documenti, al di là, probabilmente, della parola del donatore. Lo scudo crociato è stato immediatamente interpretato come uno stemma sabaudo (di rosso alla croce d'argento) e del resto l'assenza di smalti non ha contribuito all'esatta identificazione. Si consideri tuttavia che all'inizio del XVI secolo Alba si trovava sotto il dominio dei marchesi di Monferrato e non sotto i Savoia, che occuparono la città solo nel breve periodo tra il 1432 ed il 1435 (F. Gabotto, 1912, p. XXXIII); inoltre non sembra che i Savoia avessero il patronato su nessuna cappella del duomo, dove invece alla città di Alba spettò fino al 1723 la seconda cappella a destra, detta anche di sant'Antonio Abate, poi ridotta in pessimo stato (B. Ciliento, 1996, p. 7). CONTINUA IN ANNOTAZIONI
Bibliography
Mallé L., Le sculture del Museo Civico d'Arte Antica, 1965, p. 251,
Ciliento B., Un tesoro in comune. Dipinti restaurati del salone consiliare del municipio. Sacra famiglia con Sant'Anna e San Giovannino, 1996, p. 7,
Gabotto F., Appendice documentaria al "Rigestum comunis Albe", 1912, p. XXXIII
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