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fine XVIII - inizi XIX sec. d.C.
calcedonio-agata
0730/PM
Altezza: 34,5 mm., Larghezza: 27 mm., Spessore: 3 mm.
Testa di Eracle o di Antinoo (?) come Eracle
Bottega dei Regi Archivi
Forma della pietra ovale. Pietra di colore bianco marrone, a taglio piano-parallelo. Molatura meccanica (a disco sottilissimo) e lucidatura del piano posteriore. Smussatura precississima degli spigoli. Intaglio a tecnica mista: con trapano a rotella per i capelli; con trapano a punta sferica per la pinna nasale e le labbra. Le concavità principali sono ottenute con mola a disco (?). Il piano di fondo è regolarizzato con mola a disco e lucidato. Testa di Eracle o di Antinoo (?) come Eracle: Testa imberbe di profilo a destra con clava. Capelli corti a fitti ricci, disordinatamente disposti sul capo. Naso a profilo praticamente diritto e pinna spessa a punta arrotondata. Sopracciglio arcuato sottile. Occhio allungato tra palpebre sottili. Labbra corte, sul mento arrotondato. Orecchio a contorno rilevato. Collo relativamente sottile a scollo modulato. Dietro al collo, passa obliqua una clava nodosa. Stile neoclassico. Intaglio fine. Rilievo moderatamente alto, bassissimo nel caso della clava.
L'opera, realizzata alla fine del Settecento o agli inizi dell'Ottocento, si ispira certamente a un famoso intaglio in acquamarina di Gnaios, un incisore di epoca repubblicana, raffigurante una testa di Eracle giovane, conservato al British Museum di Londra (inv. 1281) e datato ad epoca imperiale (Furtwängler, A., Die antiken Gemmen, Geschichte der Steinschneidekunst im klassischen Altertum, Leipzig - Berlin, 1900, Tav. XLIX:20; oppure Lippold, G., Gemmen und Kameen des Altertums und der Neuzeit in Vergösserungen Herausgegeben, Stuttgart, 1922, Tav. 35:6). Un calco in pasta vitrea ispirato a questo lavoro, forse degli inizi del I sec. d.C., è conservato al Martin-Von-Wagner Museum di Würzburg (senza n. inv.) (Zwierlein-Diehl, E., Glaspasten in Martin-von-Wagner-Museum der Universität Würzburg 1, Abdrücke von antiken und ausgewählten nachantiken Intagli und Kameen, München, 1986, 104, n. 148, Tav. 32). Tuttavia, con particolare riferimento al ns. intaglio, il tipo di volto dai tratti somatici regolari e non molto marcati, con un collo piuttosto esile e un naso praticamente a profilo diritto, risulta insolito per la raffigurazione di un Eracle, anche dell'Eracle giovane, il quale ha sempre lineamenti molto più marcati, naso a gobba molto corto e un collo taurino. La clava nodosa è invece attributo distintivo del semidio.

L'arco cronologico compreso tra il XVIII e il XIX sec. d.C. è dunque senz'altro il più probabile per la realizzazione del ns. intaglio, anche in considerazione delle tecniche di lavorazione, compatibili con una datazione ad epoca relativamente recente dell'opera.
Collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Cammei, intagli e paste vitree, 2009