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tralci ondulanti / gigli / fiori
1675 - 1699
lino; merletto a nastrino presumibilmente continuo, realizzato in punto tela con bordi traforati, in alcune zone con forellini decorativi, e in altre parti traforato in mezzo punto e in varie griglie; i riempitivi in punti diversificati sono stati realizzati in un secondo momento. Il piede e il bordino di rifinitura sono stati lavorati insieme al merletto; il primo è in punto tela con trafori trasversali, il secondo in nastrino a punto tela con forellini regolari e picot sul margine esterno.
1857/T
Altezza: 12,5 cm, Larghezza: 56 cm
bordo
Bordo lino merletto / Trimming linen lace
Il decoro del bordo, molto stilizzato, è a grandi infiorescenze a giglio verticali e simmetriche, che intervallano tralci ondulanti con più piccoli fiori.Il merletto è realizzato con un filato spesso di lino non sbiancato e non ha subito ricostruzioni, diversamente da quanto suppone Mottola Molfino per motivare il disegno piuttosto incoerente; anche le barrette singole o doppie a treccia con picot centrale affrontato sono presumibilmente originali.
Le caratteristiche generali rimandano al genere “punto Milano”: sia dal punto di vista tecnico, quali il nastrino continuo, le barrette doppie (frequenti negli esemplari del tipo milanese piuttosto che fiammingo), sia stilistico, con i grandi fiori d’ispirazione barocca. Tuttavia sotto entrambi gli aspetti risaltano alcuni elementi che fanno dubitare circa tale attribuzione, poiché non sono presenti in altri esemplari noti. Nella tecnica si evidenziano i ricorrenti trafori del punto tela che creano decori a V con il risultato di spezzare l’effetto continuo del nastrino, oppure i grandi riempitivi eseguiti successivamente degli elementi verticali a giglio. Analogamente il disegno evidenzia l’irrigidimento e la frammentazione del decoro ondulante suggerita in particolare dal fiore verticale, quasi simile ad un cactus. Risalta anche nel rustico merletto una fantasiosa ricerca di varietà, sostenuta dalla tecnica esecutiva molto accurata: il motivo a giglio ha diversi riempitivi e foglie laterali che si ripetono alternandosi sopra e sotto e da un lato all’altro.
Se rimane quindi incerta l‘attribuzione a manifattura periferica di area lombarda (Mottola Molfino), una vaga suggestione è fornita da un merletto attribuito alla Spagna e pubblicato dal Valverde (1915, tav. XXIII, n.91) che presenta una medesima impostazione verticale e importanti riempitivi come in questo caso.
La datazione dell’esemplare è verso gli ultimi decenni del Seicento, per i suoi caratteri attardati; poteva essere utilizzato come robusta finitura per biancheria da arredo, civile o liturgico.