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tralci ondulanti / infiorescenze / corolle
1675 - 1750
lino; merletto a tecnica mista con parti ad ago e parti a telaio: un nastrino preconfezionato delinea i contorni di parte dei motivi, riempiti ad ago a punto occhiello con trafori vari; rilievi semplici e imbottiti a punto occhiello con l’aggiunta nelle corolle di piccole asoline alternate a gruppi di tre picot, barrette singole ad ago con radi picot sono probabilmente rifacimenti ottocenteschi, le originali sono doppie e dentellate con picot. Bordino a fuselli a fili continui, uno a trecce e l’altro a punto tela con trafori.
1886/T
Altezza: 13,5 cm, Larghezza: 43 cm
bordo
Bordo lino merletto / Trimming linen lace
Il decoro è costituito da grandi infiorescenze, singole corolle e tralci ondulanti barocchi uniti da barrette rade.Il merletto è realizzato con una tecnica che imita l’effetto del “punto di Venezia a rilievi” ad ago ma in modo più veloce utilizzando un nastrino preconfezionato con cui sono delineati i contorni dei motivi, riempiti con griglie decorative ad ago, in genere meno ricche e raffinate di quelle dei modelli originali. In questo caso, tuttavia, grandi porzioni del merletto sono interamente realizzate ad ago.
L’esemplare è stato rimaneggiato probabilmente nel XIX secolo, con il rifacimento della quasi totalità delle barrette. È possibile quindi che il disegno originale a grandi infiorescenze barocche, ispirato ai prototipi aulici dei merletti del genere veneziano ma semplificato, sia stato alterato. L’incoerenza del disegno sarebbe in parte attribuibile al rifacimento, nel quale le dimensioni originarie dell’esemplare potrebbero essere state ridotte come fanno supporre i bordini a fuselli di rifinitura, non originali; poco consueto appare comunque il motivo del grande fiore con pistilli, interamente realizzato ad ago.
Questa tecnica, più economica ma di effetto a una visione non ravvicinata, era spesso destinato ai merletti per biancheria a uso liturgico; è diffusa dagli ultimi decenni del Seicento e generalmente attribuita negli studi all’Italia settentrionale. Tali attribuzione e datazione possono essere applicate anche all’esemplare in esame, riprendendo la proposta di Mottola Molfino.