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Guido de Monte Rochen, Manipulus curatorum
1481
stampa, pittura e oro su carta; legatura in pelle e legno
0036/LIB
Altezza: 196 mm., Larghezza: 140 mm.
incunabolo con trattato di teologia
Pachel Leonardo
Pittura e oro su carta, 196 x 141 mm, 120 + I pp. Fascicolazione: I-III^8, IV^6, V-XIV^8, XV^10. Testo su due colonne. Legatura in pelle su sottili assi in legno bisellate internamente priva del piatto superiore; l’inferiore è decorato a secco con riquadro di fasci di filetti collegato ai vertici a due cornici; la prima cornice presenta una piastrina di difficile lettura alternata a fascio di filetti trasversali; la seconda è decorata con piastrina a losanga di due filetti con cerchietto al centro e anellini periferici; nello specchio, tre interlazzi di corda e corolle; le due fasce intermedie sono prive di decoro; dorso con due nervi doppi in pelle allumata in rilievo, decorato con graticcio di filetti, privo delle cuffie e con numerose lacune, etichetta in carta con titolo a penna longitudinale; tracce di due contrograffe metalliche fissate con chiodini in ferro a testa piatta; taglio greggio.
Contenuto: f.1r: Incipit manipulos curator compositus a Guidone de Monte Rochen sacre theologie professore. [R]everendo in Christo Patri ac domino domino Raimundo divina prudentia; f. 122r: nobis peccatoribus ad deum preces fundat. FINIS; f. 122rB, nota tipografica: Hoc opus quod curatorum Manipulus Intitulatur in quo quidem multa notatu digna auctoritate fundata de ecclesie sacramentis ponuntur ad eruditionem minus prudentus religiosorum: perfectum est. Impressumquae Mediolani per prudentes opifices Leonardum pachel et ulderichum scinzenceller teutonichos. Anno a natiuitate domini M.cccc.lxxxi. pridie kalendas februarias



Decorazione: a f. 1r, all’inizio del testo, iniziale R dorata su riquadro tripartito di colore verde, blu e rosa decorato da racemi stilizzati a biacca; all’esterno del riquadro si sviluppano dei racemi con gli stessi colori, decorati a biacca terminanti in bolli dorati a gruppi di tre e piccoli fiori





Legatura in pelle su sottili assi in legno bisellate internamente priva del piatto superiore; l'inferiore è decorato a secco con riquadro di fasci di filetti collegato ai vertici a due cornici; la prima cornice presenta una piastrina di difficile lettura (mm 14x7) alternata a fascio di filetti trasversali; la seconda è decorata con piastrina alosanga di due filetti con cerchietto al centro e anellini periferici (mm 8x8 circa); nello specchio, tre interlazzi di corda e corolle; le due fasce intermedie sono prive di decoro. Dorso con due nervi doppi in pelle allumata in rilievo, decorato con graticcio di filetti, privo delle cuffie e con numerose lacune, etichetta in carta con titolo a penna longitudinale. Tracce di due contragraffe metalliche fissate con chiodini in ferro a testa piatta. Taglio greggio.

Alla c. 1r, capolettera miniato con volute e punti.
Francesco Malaguzzi, Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Legature, 2011, p. 279