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Triangoli
seconda metà XVI - XIX sec.
lino; ricamo a punto tagliato con inserti ad ago a punto rammendo, riempitivi a punto cordonetto, picot, e a ruota, ricamo a punto quadro a effetto sfilato e a punto passato effetto quadro.
1881/T
Altezza: 9 cm, Larghezza: 73 cm
bordo o tramezzo
Tessuto lino merletto / Fabric linen lace
Su un fondo a griglia a riquadri un nastro di tela non continuo crea un motivo a triangoli capovolti contrapposti, alternativamente rivolti verso l’alto e verso il basso. I riquadri del fondo sono di due tipi disposti a scacchiera, uno vuoto con un picot al centro dei lati e uno recante un piccolo motivo a ruota. I due riempitivi geometrici si susseguono anche nelle basse falsature che rifiniscono i lati maggiori.
Un decoro similare, ma con diverse varianti tecniche e decorative, è frequentemente presente in manufatti conservati nelle collezioni tessili di numerosi musei e datati attorno al terzo quarto del XVI secolo. In questo caso, come notato da Mottola Molfino, il filato e la tela di supporto pesanti, uniti al motivo decorativo usato in modo ripetitivo, suggeriscono una esecuzione più attardata, anche se ancora vicina ai modelli aulici, da lei collocata nella seconda metà del Cinquecento. Tale data potrebbe essere allargata, in considerazione delle caratteristiche sopra esposte, ad un arco cronologico maggiore.

Strette analogie sono evidenziabili con la bassa falsatura di una tovaglia pubblicata come “lavoro puramente siciliano” da Binetti Vertua (Trine e donne siciliane, tav. XXXIII e pag. 57). È presente il medesimo motivo di tela tagliata rifinita a punto festone con picot al centro dei lati alternato a un semplice riempitivo geometrico su sottili fili tirati; la stessa lavorazione torna nel tramezzo trasformato in colletto del Museo Poldi Pezzoli, datato al terzo quarto del secolo XVI (cat. 9, segnalato già da Mottola Molfino), che ha un decoro molto simile.
Mottola Molfino, Museo.... pizzi..., 1984