Prorogata al 30 agosto 2021. Documentati già dall’XI secolo per contenere la reliquia di alcuni santi, i busti sono a tutti gli effetti ritratti di oreficeria, solitamente in rame o in argento dorato, spesso arricchiti da pietre preziose, vetri colorati e smalti. Una produzione specificatamente medievale, in cui convivono il gusto per il ritratto di tradizione classica - di qui la presenza di dettagli relativi all’acconciatura o all’abbigliamento - e le pratiche devozionali teorizzate da alcuni ecclesiastici e filosofi del XII secolo, secondo cui la contemplazione dell’immagine di un santo, realizzata con materiali preziosi, poteva condurre il fedele verso l’elevazione spirituale. I busti e le teste reliquiario si configurano quindi come opere di valenza doppia: sia opere d’arte sia ricettacolo delle reliquie dei santi che rappresentano e in quanto tali oggetto della venerazione dei fedeli. Il Piemonte e l’area alpina contano un numero molto elevato di queste testimonianze per il periodo XII-XVI secolo, soprattutto in rapporto alle altre regioni d’Italia. La mostra vuole documentare questa ricchezza, anche stilistica, cercando di comprendere le ragioni del successo di questa tipologia nel nostro territorio.
La mostra dossier è a cura di Simonetta Castronovo e presenta nella Sala Atelier una galleria di busti reliquiario dal Trecento al primo Cinquecento, raffiguranti santi legati alle devozioni del territorio e alle titolazioni di determinate chiese locali: le opere provengono da tutte le diocesi del Piemonte oltre ad alcuni esemplari dalla Svizzera e dall’Alta Savoia. L’esposizione, organizzata in partnership con il Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta e con la Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Valle d'Aosta, in collaborazione con la Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici Piemonte e Valle d’Aosta, nasce da un’iniziativa condivisa con i musei facenti parte della rete internazionale Art Médiéval dans les Alpes, creata nel 2001, che lavora su progetti riguardanti il patrimonio artistico alpino, tanto sul fronte piemontese e valdostano che su quello francese (Savoia) e svizzero (Vaud e Valais), con riferimento, quindi, ai confini storici del ducato di Savoia. I musei e le istituzioni coinvolte nel progetto sono: Susa, Museo Diocesano d’Arte Sacra; Aosta, Museo del Tesoro della Cattedrale e Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Valle d’Aosta; Annecy, Musée - Château; Chambéry, Musée Savoisien; Bourg-en-Bresse, Musée Monastère royal de Brou; Ginevra, Musée d’Art et d’Histoire; Sion, Musée Historique du Valais.
Il catalogo della mostra è pubblicato dall'Artistica Editrice di Savigliano ed è disponibile nelle librerie di fiducia e online ecommerce.lartisavi.it
Mostra inclusa nel biglietto delle collezioni permanenti del museo: intero 10; ridotto 8; gratuito possessori Abbonamento Musei.