Mercoledì 25 settembre 2024 ore 17:00
Sala Feste
Presentazione della mostra Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552, che sarà esposta al Museo di Santa Giulia a Brescia dal 18 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025.
Per raccontare il progetto, la Fondazione Brescia Musei ha organizzato un Roadshow di presentazione che tocca le di Mantova, Milano, Bergamo, Vicenza, Verona e Venezia.
L'esposizione, pensata per restituire la complessità e la ricchezza della cultura bresciana nella prima metà del Cinquecento, e l’interpretazione che del suo "Rinascimento inquieto" diedero Moretto, Romanino e Savoldo, verrà anticipata al pubblico attraverso una serie di appuntamenti, da maggio a dicembre, ospitati da prestigiose sedi museali, insieme ad alcune istituzioni locali.
Incontri in cui i curatori e Fondazione Brescia Musei racconteranno l’ampiezza e il fascino del progetto espositivo che vedrà capolavori dei tre grandi maestri della pittura bresciana, con prestiti dai più importanti musei italiani e internazionali, accanto a una accurata selezione di esempi di manifattura cinquecentesca come armi, oreficerie e strumenti musicali, con l’obiettivo di delineare un percorso che possa far luce sullo spirito di un'epoca. Diversi temi affrontati: dalla guerra alla formazione di un sentire comune, dalla riforma della Chiesa al valore della musica, dal ruolo attivo della donna nella società ai nuovi canoni di rappresentazione della nobiltà.
La mostra sarà un'occasione per approfondire le ragioni per le quali Alessandro Bonvicino il Moretto (1492-1554), Girolamo Romanino (1485-1566) e Giovanni Gerolamo Savoldo (1480-1548) svilupparono un linguaggio espressivo che ha trovato proprio a Brescia un ideale punto di sintesi, e per identificare quali furono le componenti politiche, culturali, sociali ed economiche che permisero alla scuola bresciana di distinguersi all’interno del panorama artistico italiano del primo Cinquecento. Una narrazione che parte dal Sacco subito dalla città del 1512 a opera delle truppe francesi, per poi indagare le profonde inquietudini e il clima di incertezza che caratterizzarono quegli anni. Ne nacquero nuove idee, nuove visioni e una nuova cultura figurativa originale all’interno delle quali si collocano figure emblematiche, come quella di Fortunato Martinengo (1512-1552), il nobile ritratto da Moretto nel dipinto conservato alla National Gallery di Londra, opera simbolo del progetto.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili