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Mostra Feste Barocche

  • Mostra
  • 7 Aprile 2009 - 5 Luglio 2009

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Dalla seconda metà del Cinquecento, i Savoia modellano la vita della corte torinese ispirandosi alle grandi dinastie europee, in particolare di Spagna e Francia. Si importano le mode e gli svaghi, si chiamano a corte artisti e letterati, preziosi oggetti sono offerti in dono per ostentare l'altissimo livello tecnico delle manifatture locali. Divertimento, ma anche metafora politica e strumento di propaganda, le feste nell'età barocca sono un momento importante della vita della dinastia. Le occasioni dei festeggiamenti nascono dal calendario civile e religioso (come il Carnevale e l'ostensione della Sindone), dai momenti più significativi della vita dei principi (battesimi, compleanni, matrimoni, funerali, incoronazioni e ingressi trionfali nelle città) infine dalla successione delle stagioni, con corse in slitta sulla neve e spettacoli sul fiume e nei giardini delle ville. Da qui è partito il lavoro di Palazzo Madama, che ha costruito la mostra su quanto le opere sono in grado di raccontare di un fenomeno irrimediabilmente passato, per restituire la ricchezza sonora e le tinte vivaci di uno spettacolo straordinario.

La mostra, a cura di Clelia Arnaldi di Balme e Franca Varallo, nasce da un approfondimento di studio delle collezioni di Palazzo Madama, in particolare dei fondi grafici e delle raccolte di tessili, tra i quali sono state individuate le opere relative ai festeggiamenti di corte in Piemonte dalla metà del Cinquecento al primo Settecento. Intorno a questo nucleo si è costruito un percorso di oggetti di musei biblioteche e archivi italiani e stranieri, capaci di rievocare la ricchezza e la sontuosità di un fenomeno straordinario, celebrato con apparati tanto imponenti quanto effimeri. Le sezioni della mostra sono legate al succedersi dei sovrani sabaudi e alla tipologia delle feste organizzate in occasione di battesimi, compleanni, fidanzamenti, matrimoni, visite di ambasciatori e sovrani, vittorie militari e alleanze, nonché cerimonie funebri. Questa è l'occasione per ammirare i tredici codici manoscritti attribuiti al disegnatore e segretario ducale Tommaso Borgonio, che ripropongono le scene e i personaggi dei balletti rappresentati negli stati sabaudi tra il 1640 e il 1681. Con i codici, attualmente divisi tra la Biblioteca Nazionale e la Biblioteca Reale di Torino, sono esposte diverse testimonianze relative agli altri generi di feste (piscatorie e feste pastorali, tornei e balletti equestri), tra cui strumenti musicali, armature da parata, gioielli, abiti e costumi, vasellame e argenti da pompa. L'allestimento cerca di evocare gli apparati effimeri delle feste che sono ormai perduti. Oltre ad esporre opere di tipologia molto varia è anche presente la ricostruzione scenografica della "Nave della Felicità", realizzata per il compleanno di Madama Reale festeggiato a Palazzo Madama nel 1628, mentre una slitta seicentesca richiama l'atmosfera delle corse sulla neve descritte nelle relazioni delle feste. Inoltre alcuni apparati multimediali consentono la consultazione virtuale delle pagine degli album dei balletti.


La preparazione delle feste è una potente macchina economica e organizzativa, che coinvolge pittori, scultori, letterati, attori, musicisti, cuochi, sarti, carpentieri, domatori di animali, fuocaroli e tecnici dell'acqua. Una folta massa di mano d'opera, locale o chiamata da altre corti, composta da intellettuali e artigiani, vive di questa committenza e ne riversa i benefici economici e culturali sull'intera società.
Le feste sono una vera metafora del potere, nella quale il sovrano presenta una immagine poetica, coerente e ufficiale della propria autorità. Sotto la maschera di narrazioni favolose, sotto i travestimenti sontuosi di personaggi di fantasia, si nascondono e insieme si rivelano gli ideali politici e le aspirazioni dinastiche del principe. L'impronta personale del sovrano nella elaborazione, anche pratica, delle feste è un fatto sorprendente e documentato. Carlo Emanuele I annota di suo pugno in un foglietto l'invenzione di un torneo, la Selva Incantata, i nomi dei cavalieri con i rispettivi colori e lo schema di incrocio delle loro traiettorie in campo.

Le grandi protagoniste delle feste a corte sono Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, sua nuora. Con vero intuito femminile le due Madame Reali colgono la potenza comunicativa della celebrazione della festa e la confezionano per ottenerne il massimo risultato a proprio vantaggio. I contenuti sono elaborati e controllati con attenzione, concentrando le allusioni politiche e dinastiche, tanto eleganti nella forma quanto chiare e inequivocabili nella trasmissione del messaggio. Cristina di Francia, venendo in sposa a Vittorio Amedeo I nel 1619, porta dalla corte di Parigi la moda dei balletti, documentati dalla straordinaria serie di album miniati da Tommaso Borgonio.
Il sovrano e la corte non assistono allo spettacolo come spettatori, ma ne fanno parte in prima persona: interpretano ruoli convenienti, riflesso della gerarchia di corte, abbigliati con splendidi costumi, cantando e danzando nelle coreografie stabilite.
Alla fine del Seicento la regia della seconda Madama Reale segna una svolta sostanziale: le feste non sono più, o non solo, celebrate all'interno della corte ma si allargano ad occupare l'intera città, trasformata in grandioso palcoscenico che fa da sfondo alla rappresentazione del potere ducale, dal 1713 assurto alla dignità regia.


La mostra è realizzata in collaborazione con Biblioteca Nazionale e la Biblioteca Reale di Torino, che hanno concesso in prestito l'intero corpus dei codici dei balletti, la prima volta visibile al completo. La mostra presenterà al pubblico opere in collezioni private, mai esposte prima d'ora, e sarà l'occasione per conoscere un vasto patrimonio, normalmente non accessibile per motivi conservativi a causa dell'estrema delicatezza dei materiali (pergamena, carta e tessuto). Rara occasione anche per il Museo, che ha potuto intessere legami di studio e collaborazione con importanti musei di arti decorative in Italia e in Europa.


Palazzo Madama ha potuto infatti contare sulla straordinaria disponibilità di musei, biblioteche, collezioni pubbliche e private internazionali e nazionali, come il Musée du Louvre e la Bibliothèque Nationale de France di Parigi; la Rüstkammer (Armeria) di Dresda; il Castello Sforzesco, il Museo del Teatro alla Scala, la Biblioteca Braidense, il Conservatorio di Musica "Giuseppe Verdi" di Milano; la Biblioteca Estense Universitaria di Modena; l'Accademia Filarmonica di Verona; Palazzo Reale, la Galleria Sabauda, l'Armeria Reale, l'Archivio Storico della Città, l'Archivio di Stato, il Conservatorio Statale "Giuseppe Verdi" di Torino.


In occasione della mostra verrà proposta al pubblico una serie di appuntamenti di approfondimento e intrattenimento, studiati per adulti, famiglie, scuole, studenti universitari e gruppi. Il programma nasce in collaborazione con il Centre Culturel Français di Torino e con l'Ambasciata di Francia, per valorizzare i rapporti franco-piemontesi in diversi campi artistici con un'attenzione particolare al periodo barocco. Sono previsti concerti, conferenze, proiezioni di film, workshop, percorsi guidati e cene a tema.

Il catalogo, edito da Silvana Editoriale, è corredato da saggi di Franca Varallo, Mercedes Viale Ferrero, Clelia Arnaldi di Balme e Anna Colturato dedicati agli aspetti multidisciplinari del fenomeno delle feste barocche, ai generi di cerimonie e spettacoli e alla loro evoluzione nel tempo, ai luoghi, alle maestranze coinvolte e alla musica. In appendice compare un repertorio delle fonti a stampa relative alle feste piemontesi tra Cinquecento e primo Settecento.

Ciclo di conferenze

Circolo dei Lettori, via Bogino 9

- 28 maggio ore 18 Clelia Arnaldi (Palazzo Madama) e Franca Varallo (Università degli Studi di Torino), Feste a Torino

- 9 giugno ore 18 Philippe Beaussant (Académie française), Musica barocca e feste a Versailles

- 16 giugno ore 18 Andrea Merlotti (La Venaria Reale), Feste, musica e politica alla corte dei Savoia (XVII-XVIII)

Fuori Orario: Possibilità di organizzare eventi serali legati alla mostra. Scarica il Menu Feste Barocche

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