Ciclo di appuntamenti giugno-novembre 2013
Giovedì, ore 17
Ingresso libero. Incontro euro 4,00
Il 4 giugno 2013 il Museo Civico di Torino compie 150 anni. Nato all’indomani dell’Unità d’Italia per volontà dell’amministrazione comunale, fin dall’inizio il museo tiene uniti passato e presente attraverso due sezioni che mirano l’una a salvaguardare la memoria del territorio e del lavoro dell’uomo, l’altra a guardare al panorama artistico contemporaneo.
Dalla primitiva sede di via Gaudenzio Ferrari, nel 1934 la sezione di arte antica si sposta a Palazzo Madama, luogo simbolo della città.
Il museo non è indifferente al passaggio del tempo: nel corso di questi 150 anni cambia a più riprese e si adatta, accogliendo di volta in volta gli stimoli provenienti dall’ingresso di nuove opere e seguendo gli indirizzi dati dalle diverse personalità che lo hanno guidato.
Il ciclo di 12 appuntamenti, condotti dai curatori di diversi settori di Palazzo Madama, racconta la storia della sezione d’arte antica attraverso le opere, i direttori, i collezionisti, gli strumenti e le finalità che animano un grande museo.
Per valorizzare le sfaccettature del museo e diversificare l’offerta, gli incontri si svilupperanno a seconda dei casi in forma di conferenza o di percorso guidato all’interno delle collezioni, con possibilità di conoscere opere provenienti dai depositi e normalmente non esposte nel percorso di visita.
Calendario
- 13 giugno, Carrozze e carrozzine alla Corte dei Savoia. Clelia Arnaldi.
Un viaggio a bordo delle carrozze utilizzate dalla corte a partire dal Cinquecento: attraverso dipinti e incisioni, carrozzini e portantine il conservatore Clelia Arnaldi ripercorrerà la storia del trasporto di gala dei sovrani e della loro corte. Gli autori dei disegni delle carrozze e della loro decorazione sono gli stessi artisti che la corte impiegava nelle proprie residenze: Alessandro Ardente, Giovanni Luigi Buffi, Filippo Juvarra - che disegnò una sontuosa carrozza per Vittorio Amedeo II oggi perduta -, Filippo Minei, Francesco Ladatte, Michele Rapous, Giovanni Domenico Cignaroli, Giovanni Vacca e soprattutto Giacomo Pregliasco, che divise la sua carriera tra il teatro e la decorazione.
- 27 giugno Opere e inventari. L’esercito dei Numeri Uno. Tiziana Caserta.
Leggere le collezioni del Museo attraverso gli inventari è sempre un esercizio interessante. Questi elenchi ci restituiscono una fotografia dei diversi momenti storici immortalando l’ingresso e/o l’uscita delle opere, la varietà di queste e l’orientamento del gusto. Ora d’arte sarà l’occasione per avvicinarsi agli inventari delle collezioni e scoprire la varietà sorprendente degli oggetti che costituiscono l’ossatura del museo analizzando dove possibile alcune opere che hanno il “privilegio” del numero uno
- 11 luglio Il cambio con il Museo di Antichità del 1871: avori, bronzetti, cammei e altro dalle collezioni sabaude. Simonetta Castronovo.
- 25 luglio Culture extraeuropee nelle collezioni del Museo Civico, Paola Savio.
- 22 agosto Opere dalla collezione di Riccardo Gualino. Paola Ruffino.
Riccardo Gualino fu collezionista d’arte eclettico: raccolse pittura antica e contemporanea, arti applicate, oggetti archeologici e arte orientale. Le sue collezioni sono oggi disperse in varie sedi e città. Maria Paola Ruffino, conservatore di Palazzo Madama, ne presenta le opere custodite in museo, costruendo un percorso che dalle collezioni di arti applicate, i vetri archeologici e moderni, le ceramiche, gli avori, i tessuti, le placchette in bronzo, giunge alla pittura piemontese di Defendente Ferrari.
- 12 settembre L’arrivo della pittura degli antichi maestri. Simone Baiocco.
Per alcuni decenni dopo la fondazione, il Museo Civico aveva accolto nelle sue collezioni solo dipinti contemporanei. L’indirizzo prevalente era totalmente ed esplicitamente dedicato alle arti decorative, alle tecniche antiche che potessero rappresentare dei modelli per un artigianato di qualità. Ad un certo punto invece, in particolare con il dono della collezione Fontana del 1909, avviene un cambiamento di orizzonte e iniziano gli ingressi della pittura antica, specialmente quella del Rinascimento piemontese. Il Museo assunse così un nuovo compito rendendosi partecipe della grande ondata europea di interesse per gli “Old Masters”.
- 26 settembre Un direttore collezionista: Emanuele d’Azeglio. Cristina Maritano ANNULLATO. Ci scusiamo per il disagio.
- 10 ottobre La salvaguardia della memoria: opere salvate dal territorio. Carlotta Margarone.
- 24 ottobre 1940-1945. Il Museo al tempo della guerra. Stefania Capraro.
Alle 17 Stefania Capraro, registrar di Palazzo Madama, illustrerà la situazione dei Musei Civici di Torino negli anni 1939-1945, le modalità di protezione delle collezioni durante l’emergenza bellica e il ruolo fondamentale di coordinamento che ebbe Vittorio Viale, direttore del Musei Civici .
- 7 novembre Un amico per il Museo: Werner Abegg, imprenditore e collezionista. Anna La Ferla.
L'appuntamento è spostato al 14 novembre ore 17. Ci scusiamo per il disagio.
Imprenditore, benefattore, grande collezionista di arti decorative, generoso amico del Museo Civico: questo fu lo svizzero Werner Abegg, erede di una delle famiglie a cui si deve lo sviluppo in Piemonte dell’industria del cotone tra Otto e Novecento.
Grazie a lui il museo possiede oggi la pala con l’Incoronazione della Vergine di Defendente Ferrari; il suo appoggio incondizionato al direttore Vittorio Viale permise la creazione dell’Associazione Amici del Museo nel 1947 e il rientro dall’estero di opere come il polittico di Macrino d’Alba, acquistato da una collezione privata di New York.
Il suo affetto per Torino e per le arti del Piemonte vivono ancora oggi nella sua residenza costruita a fianco della Fondazione creata a Riggisberg, nei pressi di Berna, per custodire le sue collezioni: la villa riprende infatti le forme del barocco piemontese, a ricordo di Villa Abegg, sua residenza collinare lasciata da Werner in eredità alla città di Torino nel 1983.
- 21 Novembre Il Museo Civico negli anni Trenta: l’apertura di Palazzo Madama e le grandi mostre. Cristina Maritano.
La stagione delle grandi mostre in Italia a Torino ha come protagonista Vittorio Viale, archeologo, storico dell’arte e direttore di Palazzo Madama dal 1930 al 1967. E’ il momento della presentazione al grande pubblico dell’arte piemontese nei periodi del gotico e rinascimento e del barocco attraverso mostre che sono una mappatura scrupolosa del patrimonio. L’obiettivo di queste mostre è provare l’esistenza, l’importanza e l’originalità dell’arte piemontese, diffonderne la conoscenza, chiarificarne alla luce delle opere esposte i complessi e difficili problemi. Le numerose opere (provenienti da chiese, musei e collezioni private) vengono presentate in grandiosi allestimenti, in cui la luce e i supporti giocano un ruolo fondamentale. Spettacolari ricostruzioni d’ambiente servono, secondo Viale, a “suscitare la suggestione e la forza di vita, che gli oggetti acquistano, quando siano esposti nel loro adatto quadro”. L’armonia tra rigore scientifico e attenzione all’esperienza estetica di chi guarda è il segno distintivo di questa stagione di ricerca e di valorizzazione del patrimonio artistico regionale che vede in Vittorio Viale, già curatore del riallestimento di Palazzo Madama nel 1934, il regista di diverse mostre a Torino, Aosta e Vercelli.
- 12 dicembre Giambattista Crosato e la pittura veneta a Torino. Enrica Pagella
Per prenotare: Tel. 011-5211788 (dal lunedì alla domenica dalle ore 9 alle ore 18). Servizio a cura dell'Associazione Theatrum Sabaudiae.
fax: 011-0960599
e-mail: prenotazioniftm@arteintorino.com