ore 17.30 a cura di Il Mulino Le corti trionfanti, le guerre dinastiche ritualizzate, non lasciano molto spazio alla dissidenza: tanto più preziose, dunque, le voci ironiche, che l'inevitabile prudenza non rende meno pungenti. È il caso delle incisioni del bolognese Giuseppe Maria Mitelli (1634-1718). Attivo anche a Roma, Venezia, Madrid, di lui si conoscono oltre 1500 rami: alcune decine guardano alle vicende politico-militari di un tempo che corrisponde all'egemonia di Luigi XIV. Tutte le potenze europee sono raffigurate, compresi gli ottomani all'assedio di Vienna. Dei contendenti si mettono alla berlina gli abbigliamenti differenziati e persino certe caratteristiche nazionali già fissate in stereotipi. La cultura della burla, già fiorente nel Rinascimento, si arricchisce di strumenti grafici rinnovati: didascalie e cartigli, cui manca solo la nuvoletta per diventare fumetti a pieno titolo; rebus, giochi di parole e scioglilingua. L'identificazionedella situazione prescelta è immediata, al punto che sotto l'apparente leggerezza formale nulla è innocente o gratuito. Fasci di luce inconsueta illuminano così il mondo delle corti.
Già professore ordinario di Storia moderna all'Università di Ferrara, Giovanni Ricci si è occupato, fra l'altro, di signorie italiane nel Rinascimento e di rapporti fra l'Europa e l'impero ottomano. Fra i suoi ultimi libri: I giovani, i morti. Sfide al Rinascimento, Il Mulino, Bologna 2007; I turchi alle porte, Il Mulino, Bologna 2008; Appeal to the Turk: ther broken boundaries of the Renaissance, Viella, Roma 2018.
Giuseppe Maria Mitelli, L'amante bello. Collezioni d'arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna
Costi: ingresso a ogni conferenza € 5 (€ 3 abbonati Musei Torino Piemonte).
Info e prenotazione: t.011 4429629; madamadidattica@fondazionetorinomusei.it