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Dipinto
1510
tecnica mista su tavola
0512/D
Altezza: 37 cm, Larghezza: 27 cm, Profondità: 1,5 cm
Adorazione del Bambino a lume di notte
Ferrari Defendente
Adorazione del Bambino a lume di notte. Cornice lignea, dorata, moderna
Acquistata dall'antiquario Carlo Gherardi, la tavoletta era una delle opere più importanti della collezione Fontana, entrata nel Museo nel 1909 con il cospicuo dono del Cavalier Vincenzo Fontana.

La lunga fortuna critica del dipinto, citata sia per l’eccezionale qualità pittorica e stilistica, sia per la presenza dell'anno di esecuzione, il 1510, ne fa una delle opere più note del Museo. Già Viale, nel ’39, ne sottolineava i raffinatissimi effetti luministici; Mallé, nel 1971, cita come precedente la Navità notturna ora al Fogg Museum, seppur come esempio al quale Defendente guarda, discostandosene però quasi totalmente. Si devono a G. Romano (1996) i riferimenti alla cultura nordica, filtrati a Defendente attraverso la miniatura o le incisioni. E’ ancora G. Romano (1990) che, riferendosi alla Natività ora a Berlino (Staatliche Museen zu Berlin, Gëmaldegalerie), di un anno successiva, rileva come il soggetto non sia una Natività, ma più propriamente un'Immacolata Concezione, nella variante francescana. L'iconografia, con piccole varianti, e l’inquadramento della scena si ritrovano sia nella nostra Natività, sia in quella delle collezioni del Fogg Museum, sia ancora in quella conservata a Berlino. Si può ipotizzare che l’origine di questo modello sia un’incisione con la Natività di Martin Schongauer, forse mediata dalla copia fatta da Nicoletto da Modena.

La data certa costituisce un importante punto fermo nella difficile ricostruzione cronologica dell’iter defendentesco, situando l'opera in un momento ancora molto vicino al discepolato presso Martino Spanzotti. Soprattutto in questa fase di esordio, Defendente pare mostrare un'attenzione verso il mondo della pittura nordica, particolarmente evidente nella preziosa gamma cromatica e nell'esecuzione quasi calligrafica, che verrà in seguito abbandonata.
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