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XVII/XVIII
penna e inchiostro nero; pennello e inchiostro nero; carta bianca
0575/DS
Altezza: 176 mm., Larghezza: 228 mm.
disegno
Forse, si tratta della rappresentazione di una allegoria mitologica che riguarda la dea Diana con Endimione, Meleagro e Atteone. Endimione, immerso da Giove in un eterno sonno in cambio dell'eterna giovinezza, è rappresentato sulla sinistra, in primo piano della composizione. In secondo piano, sulla destra della composizione, Meleagro è rappresentato seduto di fronte a Diana che accarezza uno dei suoi cani. Nella mitologia greca, Meleagro è figlio di un re di Calidonia, città dell'Etolia. Suo padre aveva recato offesa a Diana e questa, per vendicarsi, aveva mandato un cinghiale a devastare le sue terre. Nella presente allegoria mitologica, Meleagro è rappresentato con la testa di questo cinghiale ucciso da lui e un gruppo di compagni. Sullo sfondo, a destra, dietro Meleagro, si intravede Atteone che si tramuta in un cervo, di cui ha già le corna. Sullo sfondo, a sinistra e attorno a Diana, sono anche rappresentate diverse figure femminili, molto probabilmente le ninfe che si ritirano confuse e cercano nel contempo di proteggere Diana dallo sguardo di Atteone che ha appena sorpreso Diana. I due cani visibili sono probabilmente i cani di Atteone; gli stessi cani che lo inseguirono e lo sbranarono a causa della dea che lo tramutò in cervo.
Morassi A., Disegni antichi della collezione Rasini, 1937, 18