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1659
olio su tela
0788/D
Larghezza: 118,5 cm, Altezza: 150 cm
dipinto
Dauphin Charles
arte napoletana
La composizione è organizzata sulle diagonali del quadro: la Vergine si rannicchia nell'angolo in basso a sinistra, sotto il leggio, mentre la figura dell'angelo, col braccio alzato, e la colomba, occupano tutta la diagonale ascendente.
"Il dipinto dell'Annunciazione era rimasto fino ad oggi sconosciuto e la sua esistenza era documentata da un'incisione di Jean- Jacques Thourneysen, nato a basilea nel 1636, presente a Torino tra il 1659 e il 1661. La suddetta incisione, citata da A. Baudi Vesme, L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, vol. III, 1968, p. 1046, è datata 1659, reca la scritta "Car. Dauphin pinxit J. Jac. Thourneysen sculpsit ac invenit", ed inoltre reca una dedica al marchese Carlo Emanuele Filiberto Simiana di Pianezza, "per la cui cappella domestica, fu dipinto il quadro" (A. Baudi di Vesme). L'incisione è stata pubblicata da Michela Di Macco, in Figure del Barocco in Piemonte, Torino 1988, a cura di Giovanni Romano, p. 63".

S. Pettenati, Narrativa per la Determina di acquisto, 26/01/1998. Nel corso dell'opera sopra citata Michela di macco precisa: carlo Emanuele Filiberto Giacinto Simiana di pianezza, Consigliere di Stato e luogotenente generale per Cristina di Francia, feroce oppositore dei Valdesi. Personaggio di grande potere anche spirituale, fondatore del convento di San Pancrazio a Pianezza, Simiana ricoscerà a Dauphin la capacità singolare di aver saputo illustrare l'essenza mistica della predicazione agostiniana, dipingendo una Annunciazione, nota nella tradizione incisoria di Thourneysen.
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