Apollo e Marsia.

Descrizione Placchetta ovale raffigurante Apollo e Marsia. Sul bordo la scritta: "NERO.CLAVDIVS.CAESAR.AVGVSTVS.GERMANICVS.P.MAX.TR.IMP.PP.". Foro in alto.

Notizie Storico-Critiche Da confrontare con le placchette conservate al Museo Civico d'Arte Antica di Torino, inv. 1181/B e 1242/B, del tutto simili. Da confrontare anche con le placchette inv. 1126/B e 1212/B, simili nel disegno, probabili derivazioni tarde della prima serie di calchi derivati dall'antico.

La placchetta è presente anche a Washington (National Gallery of Art, coll. Kress), Vicenza (Museo Civico), Londra (Victoria & Albert Museum), Berlino (Bode Museum). I numerosi esemplari noti della placchetta derivano da una celebre corniola dell'incisore Dioscuride (Napoli, Museo Archeologico). Ghiberti descrive nei suoi Commentarii la montatura che realizzò intorno al 1429 per la corniola, con una legenda "nel nome di Nerone" sul castone (NERO.CLAVDIVS.CAESAR.AVGVSTVS. GERMANICVS.P.MAX.TR.IMP.PP.) fedelmente ripresa da antiche monete di quell'imperatore, che doveva restituire al gioiello la funzione di "Sugello di Nerone", nome con cui da quel momento in poi la corniola fu denominata per antonomasia.

La placchetta in esame appartiene a una serie di esemplari derivati dal calco della gemma nella montatura, usciti probabilmente dalla bottega stessa del Ghiberti, testimonia questo momento della storia della pietra.

Altre placchette fanno parte di quel gruppo di esemplari bronzei derivanti da un calco della pietra quando ancora essa non era entrata nelle raccolte di Lorenzo il Magnifico, che fece incidere il suo ex-gemmis (LAV.R.MED).