Caricamento pagina...
Boccale
XIV-XV secolo
ceramica ingubbiata e dipinta
1017/C
Altezza: 14,4 cm, Diametro: 10,9 cm, Spessore: 0,5 cm
Boccale con piede a disco e fondo piano, corpo sferoidale schiacciato, bocca trilobata e ansa a tortiglione. L'interno è privo di rivestimento; all'esterno ingubbio biancastro e vetrina di colore giallo; decoro a bande verticali con motivi sinuosi, dipinto in verde ramina e giallo ferraccia. .
Il boccale fa parte della grande quantità di materiali ceramici e vetri venuti alla luce nel corso degli scavi archeologici realizzati a Palazzo Madama nel 1884, in occasione dell’Esposizione Nazionale di Torino, finalizzati a una più approfondita conoscenza dell’edificio in previsione del restauro. La maggior parte dei reperti provengono dallo scavo nel vano quadrangolare attiguo alla torre nord-occidentale, identificato come latrina medievale. Riconosciuta la straordinaria importanza del ritrovamento, che ampliava considerevolmente le conoscenze sulle tecniche, le forme e i motivi decorativi delle ceramiche medievali del Piemonte, la Commissione per i restauri di Palazzo Madama, di cui faceva parte anche Alfredo d’Andrade, dispose la ricomposizione dei frammenti e il restauro integrativo dei manufatti. Nel 1931, in occasione del trasferimento della sede del Museo Civico a Palazzo Madama l’allora direttore Vittorio Viale chiese e ottenne dal Soprintendente G. Pacchioni il deposito delle ceramiche.

Appartenente al vasellame di uso quotidiano, in relazione al tipo di rivestimento e di decorazione il boccale fa capo alla classe della ceramica ingubbiata dipinta a imitazione della maiolica arcaica, in uso dal XIV al XV secolo: il decoro è dipinto a pennello in verde ramina, bruno manganese e - più raramente - giallo ferraccia sul leggero rivestimento di terra bianca che maschera il colore scuro dell’impasto, sotto una vernice piombifera trasparente. L'utilizzo, in associazione al verde, del giallo in luogo del più comune bruno rimanda alla produzione ligure.
Torino nel basso medioevo: castello, uomini, oggetti, 1982, p. 172