Anello con intaglio

Descrizione Forma della pietra ovale. Pietra di colore rossastro, a taglio piano-parallelo. Taglio a lama metallica. Molatura meccanica a disco e lucidatura del piano posteriore. Intaglio a tecnica mista: con trapano a sfera per la pupilla incisa; con trapano a rotella per la giuba della leontè; a mano libera per il profilo. Lucidatura selettiva interna del volto e del busto. Microglifi di lavorazione sul piano di fondo. Legata in anello aureo con castone ovale largo a giorno, a sez. troncoconica. Verga a fascia spessa (spess. da 2 a 8 mm), allargata alle estremità per sorregere il castone. Busto di Eracliskos o Alessandro: Busto imberbe con leontè di profilo a sinistra. Leontè dalla giuba fluente, annodata al petto. Capelli a corte ciocche disordinate sulla fronte. Arcata regolare sull'occhio grande, tra palpebre sottili. Naso a profilo diritto, con pinna modulata a punta arrotondata. Labbra corte e carnose. Ampia mandibola dal mento piccolo e arrotondato. Orecchio a contorno rilevato. Stile di tipo naturalistico, con discreta capacità descrittiva dei dettagli, forse un po' ripetitiva in alcuni punti (come le ciocche seriali della giuba). Alto rilievo. Intaglio medio-fine.

Notizie Storico-Critiche L'opera si ispira certamente alla produzione glittica tardo-ellenistica e romana dal II sec. a.C. al III d.C., di cui ad es. si conserva un bell'esemplare in corniola, raffigurante Eracle giovane, agli Staatliches Museen di Berlino (Antikensammlungen, inv. 6966) (Furtwängler, A., Die antiken Gemmen, Geschichte der Steinschneidekunst im klassischen Altertum, Leipzig - Berlin, 1900, Tav. XL:37), o in pasta vitrea, come ad es. i due esemplari al Martin-von-Wagner Museum di Würzburg (senza inv.), del I sec. a.C. (Zwierlein-Diehl, E., Glaspasten in Martin-von-Wagner-Museum der Universität Würzburg 1, Abdrücke von antiken und ausgewählten nachantiken Intagli und Kameen, München, 1986, 168, n. 287 - 288, Tav. 70).

Tuttavia, considerando la particolare forma ovale allungata della pietra, che fa presupporre che essa sia contestuale alla montatura - certamente del XIX sec. d.C. -, e anche le tracce di lavorazione, compatibili con una datazione ad epoca relativamente recente dell'intaglio, piuttosto che ad epoca antica, sembra opportuno collocare l'opera nell'ambito della produzione glittica ottocentesca. Considerando poi il tipo giovanile e i tratti somatici, sembra plausibile l'identificazione con Alessandro piuttosto che con Eracle.