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Tempietto trionfale
c. 1787
legni vari; avorio
1747/L
Altezza: 48 cm, Larghezza: 41 cm, Profondità: 29 cm
busto di Vittorio Amedeo III; virtù cardinali; virtù del sovrano
Bonzanigo Giuseppe Maria
Tempietto periptero a pianta ottagonale aperto su quattro fornici. La trabeazione è retta da otto colonne scanalate di ordine ionico impostate su alti plinti. In alto il perimetro è chiuso da una balaustrata i cui pilastrini, posti in corrispondenza delle colonne, sono sovrastati da obelischi impostati su trofei. La luce della campata è chiusa da una cupola costolonata con lacunari traforati. Al centro della navata, su un'alta colonna ovale, si innalza il busto del re Vittorio Amedeo III, sollevato da un’aquila e attorniato dalle Virtù cardinali. Sulla colonna sono invece rappresentate a bassorilievo le altre Virtù del sovrano: Beneficenza, Liberalità, Generosità e Temperanza.
Il tempietto, realizzato con la tecnica del microintaglio di cui Bonzanigo era maestro, è corredato da un vaso allegoricoi con le raffigurazioni del Po e della Dora (1748/L). Il gruppo - di cui a Palazzo Reale si conservano i relativi sostegni tripodi - fu verosimilmente offerto a Vittorio Amedeo III in segno di riconoscenza per la nomina a scultore del re nel 1787.

All'elegante ma rigoroso disegno del tempio fa riscontro la grazia, ancora rocaille, del busto del re e delle minutissime figure delle virtù cardinali che lo attorniano: la Fortezza, con elmo e scudo, la Temperanza, con la brocca, la Prudenza, con lo specchio e la rémora (il pesce che si credeva riuscisse a fermare le navi, attaccandovisi) e la Giustizia, con compasso e fascio di verghe.
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