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Coppa
1550 - 1575
vetro
0124/VE
Altezza: 15,7 cm, Larghezza: 13 cm
Coppa in vetro incolore con piede a disco piatto, breve fusto con nodo baccellato, corpo ellissoidale con decorazione "a ghiaccio", protomi leonine applicate sulla spalla.
Il vetro "ghiaccio" presenta una superficie traslucida ma non trasparente, percorsa da una rete di sottili crepature ottenute immergendo l'oggetto semilavorato caldo nell'acqua fredda. Creato a Murano probabilmente intorno alla metà del Cinquecento, riflette la moda delle bevande ghiacciate che si diffonde a quell'epoca sulle tavole italiane. La prima attestazione documentaria di questo tipo di materiale risale al 1570, in una lista dei pezzi prodotti nella bottega di Bortolo d'Alvise. La tipologia ha un grande successo nella seconda metà del Cinquecento e nel secolo seguente, soprattutto nella produzione "à la façon de Venise" uscita dalle fornaci dei Paesi Bassi.

Il vetro "ghiaccio", elaborato per sua natura, viene usato generalmente per forme semplici; la forma ellissoidale della coppa in Museo - detta "a fiore di cardo" - riproduce un modello in uso a Venezia e nelle vetrerie "à la façon de Venise" dal quarto decennio del secolo fino al primo Seicento, sovente completato dal coperchio, utilizzato sia come vaso da farmacia sia per degustare il vino. Qui le proporzioni sono ancora quelle tipiche del Rinascimento, con uno stelo poco slanciato e il piede di dimensioni ridotte.

La decorazione con borchie e protomi leonine applicate ricorre con frequenza particolare nella produzione in stile veneziano dei Paesi Bassi.
Mallé L., Vetri-Vetrate-Giade, Cristalli di rocca e Pietre dure, 1971, pp. 50-51,
Theuerkauff -Liederwald A.-E., Venezianisches Glas der Kunstsammlungen der Veste Coburg: Die Sammlung Herzog Alfreds von Sachsen-Coburg und Gotha, 1994, p. 221,
Morazzoni G., Quattro secoli di storia vetraria al Civico Museo di Torino, 1939