Caricamento pagina...
Scultura
1320 - 1330
legno di pioppo intagliato argentato e dipinto
1051/L
Larghezza: 46 cm, Lunghezza: 193 cm, Spessore: 28 cm
Cristo morto
Maestro del Cristo di Gressan
Cristo morto. Le braccia, originariamente appoggiate sulle cosce, vennero in seguito tagliate al gomito e ripiegate sul ventre.
Secondo una comunicazione orale del sig. Teppa, l'opera proviene dalla chiesa di Gressan, vicino ad Aosta.

Le trasformazioni subite nel corso dei secoli giustificano le diverse interpretazioni iconografiche offerte dalla critica. La statua nacque in origine come Cristo morto, giacente con gli occhi chiusi, in funzione della rievocazione rituale della deposizione nel sepolcro il venerdì santo, secondo la tipologia del "Grabchristus" diffusa nei paesi di cultura germanica fin dalla fine del Duecento e presente anche nel vicino Vallese. In seguito la figura fu predisposta per la deposizione liturgica di un'ostia consacrata nella piaga del costato, messa in comunicazione con la cavità tergale. Nel Quattrocento la figura fu rizzata e trasformata in Uomo dei dolori, con una ridipintura che accentuava i segni della Passione e rappresentava gli occhi aperti. L'iconografia dello "Schmerzenmann", anch'esso di tradizione germanica, non è consueta in Valle d'Aosta, tuttavia era diffusa anche nella Svizzera occidentale, come dimostra un esempio conservato nel Musée d'Art et d'Histoire di Ginevra. Ancora più avanti si aggiunse la cordicella ai polsi a integrare l'immagine dell'Ecce Homo.

La scultura si collega coerentemente alla produzione lignea aostana del primo terzo del Trecento, in particolare al Crocifisso di Challant-Saint-Victor.
Rossetti Brezzi E., Gotico in Piemonte. Le vie del Gotico in Valle d'Aosta, 1992, pp. 348-350 e nota 67,
Orlandoni B., Appunti per un' indagine sulla consistenza originaria e sulla dispersione del patrimonio artistico gotico, 1987, p. 34,
Orlandoni B., La devozione in vendita. Furti di opere d'arte sacra in Valle d'Aosta (Quaderni della Soprintendenza per i Beni Culturali della Valle d'Aosta). Appunti per un' indagine sulla consistenza originaria e sulla dispersione del patrimonio artistico gotico, 1987, p. 201,
Mallé L., Museo Civico d'Arte Antica. I dipinti, 1963, p. 89,
Gentile G., La scultura dipinta. Arredi sacri negli antichi Stati di Savoia 1200-1500. Apporti dai territori di cultura germanica, 2004, p. 30,
Rossetti Brezzi E., Tra Gotico e Rinascimento. Scultura in Piemonte., 2001, pp. 44-45,
Müller C. Th., Mittelalterliche Plastik Tirols, 1935, p. 121, n. 26 e 28,
Reiners H., Il Santo Sepolcro di MOncalieri, 1941,
Gotico e Rinascimento in Piemonte, 1939, p. 51,
Von der Osten G., Der Schmerzenmann aus Gressan, 1965,
Golay L., Les sculptures médiévales. La collection du Musée Cantonal d'Histoire, Sion, 2000, pp. 122-129