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Coppa a navicella
XVII secolo inizio
cristallo di rocca inciso; filigrana d'argento dorata
0361/PM
Altezza: 18,5 cm, Larghezza: 20,5 cm, Profondità: 13,5 cm
dragone
Coppa a navicella con piede semiovoidale, fusto a balaustro rastremato e poculo semiovoidale. Piede e poculo sono ornati da ramaggi incisi a punta di diamante. L'ansa a forma di dragone con le ali spiegate è rinforzata da una montatura in filigrana d'argento dorata.
Il raffinato manufatto è assegnato da Mallé alle officine granducali fiorentine della seconda metà del XVI secolo, dove lavoravano anche incisori e intagliatori di cristallo e pietre dure di origine milanese, come Gerolamo e Gasparo Miseroni.

S. Pettenati orienta decisamente l'indagine verso le botteghe milanesi, specializzate nella produzione di vasi e coppe di cristallo e pietre dure la cui presenza è documentata negli inventari delle raccolte dei principali sovrani europei. In particolare avvicina la lavorazione e il disegno della coppa alla bottega di Ottavio Miseroni, figlio di Gerolamo, attivo per la corte di Rodolfo II a Praga dal 1588 al 1594, dove venne poi raggiunto dal fratello Giovanni Ambrogio, mentre un terzo fratello lavorava per la corte di Madrid. Al Kunsthistorisches Museum di Vienna si conservano due coppe prodotte nella loro fiorente bottega, che mostrano stringenti analogie con quella del Museo (inv. 1338 e 1370).
Museo Civico di Torino. Sezione Arte Antica. Cento tavole riproducenti circa 700 oggetti pubblicate per cura della Direzione del Museo, 1905,
Mallé L., Museo Civico di Torino. Vetri, Vetrate, Giade, Cristalli di rocca e Pietre dure, 1971, pp. 377-378,
Pettenati S., Il Tesoro della Città, 1996, p. 84,
Palazzo Madama. Guida, 2011, pp. 112-113,
Pettenati S., Il Tesoro della Città, 1996, p. 85