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Valva di custodia per specchio
Valva di custodia per specchio
Anno
1340-1350
Materiali
Avorio
Inventario
0151/AV
Dimensioni
Diametro: 8,6 cm, Altezza: 9 cm, Profondità: 0,7 cm
Soggetto
Due coppie di innamorati
Descrizione
Valva di custodia per specchio circolare in avorio. Il rilevo eburneo ha una soluzione frequente a partire dal pieno Trecento, la forma circolare è ricondotta al quadrato da quattro foglie carnose sugli angoli, mal conservate. Entro una modanatura circolare lo spazio della figurazione è definito da un ottalobo i cui spazi di risulta sono occupati da mascheroni grotteschi. La composizione è divisa in due da un albero, fiancheggiato da due coppie di innamorati.
Notizie Storico-Critiche
Come diversi altri oggetti eburnei registrati nell'inventario del Museo di Antichità del 1832 proviene verosimilmente dalle collezioni sabaude.
La custodia per specchio, oggetto caratteristico della produzione profana d'avorio di epoca gotica, era formata da due placchette incernierate che racchiudevano una lastra di metallo lucidato, incuneato all'interno di una di esse. Esternamente le valve erano decorate da soggetti di vita cortese o episodi di romanzi allora in voga, mentre la forma circolare era riportata solitamente al quadrato da quattro esseri mostruosi o, più tardi, da quattro foglie, disposti sul bordo esterno. Spesso una catena d'argento o un laccio di seta permetteva di appendere lo specchio alla cintura. Come gli altri oggetti in avorio, tali manufatti erano destinati a una clientela facoltosa, aristocratica o borghese.
Il soggetto dell'incontro degli innamorati è molto frequente nelle valve di specchi gotici. La ricercata soluzione compositiva, l'intaglio modulato e la resa morbida dei volti e dei panneggi avvicinano il manufatto alla produzione parigina della metà del XIV secolo.
La presenza delle foglie nervate agli angoli e alcuni dettagli dei costumi dei personaggi, in particolare l'abbigliamento del giovane di destra, che indossa un corto gonnellino su calze attillate e un copricapo col lungo cappuccio, sono caratteristici del cosiddetto "Atelier of the Boxes", attivo a Parigi o nella Francia settentrionale attorno alla metà del Trecento. Anche se la nostra valva non può essere attribuita a questa bottega, ne condivide la sensibilià naturalistica per gli ambienti e i costumi, ispirata alla contemporanea produzione miniatoria. Una placca della Walters Art Gallery di Baltimora presenta strette analogie nella composizione, ma un intaglio più duro.
Bibliografia
Mallé L., Smalti e avori del Museo d'Arte Antica, 1969, pp. 296-297,
Koechlin R., Les ivoires gothiques francais, 1924, I, p. 379,
Thellung C., Il Tesoro della Città, 1996, p. 83,
Tomasi M., Le Stanze di Artù. Gli affreschi di Frugarolo e l'immaginario cavalleresco nell'autunno del Medioevo, 1999, p. 188,
Pagella E., Il Palazzo Madama. Museo Civico d'Arte Antica, 2008, p. 76,
Castronovo S., Arte in Piemonte. Il gotico. Castelli e arte di corte: i conti di Savoia e i principi d'Acaja, in, 2003, p. 81,
Spantigati C., Giacomo Jaquerio e il Gotico internazionale, 1979, pp. 287-288,
Palazzo Madama. Guida breve, 2010, p. 73,
AA.VV., Carlo Magno va alla guerra. Le pitture del castello di Cruet e il Medioevo cavalleresco tra Italia e Francia, 2018,
Museo Civico di Torino. Sezione Arte Antica. Cento tavole riproducenti circa 700 oggetti pubblicate per cura della Direzione del Museo, 1905
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