Caricamento pagina...
Scultura
1748
porcellana dura
3310/C
Altezza: 126 cm, Larghezza: 70 cm, Profondità: 66 cm
Fauno danzante
Bruschi Gaspero
Scultura in porcellana bianca raffigurante un Fauno danzante
La statua, di eccezionale qualità tecnica e artistica, ha come modello di riferimento una replica romana di un esemplare ellenistico del III secolo a. C. appartenente alle collezioni medicee della Tribuna di Firenze, nucleo originario del Museo degli Uffizi. La sua realizzazione si può attribuire allo scultore Gaspero Bruschi, già allievo dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, che mantene la direzione della produzione plastica della Manifattura Ginori di Doccia fino al 1780. In una lettera del 15 gennaio 1748 al Marchese Ginori il Bruschi infatti scrive "Io doppo aver terminato la Venere e il Fauno ho fatto un Gruppo di Ercole e Jole". La fabbrica, fondata nel 1737 dal marchese Carlo Ginori, traeva spesso i suoi modelli dalle principali opere fiorentine e copiava, in porcellana bianca, le statue antiche conservate nelle collezioni della città e le opere degli scultori barocchi. Lo stesso marchese destinò alcuni locali al pianterreno della villa di Doccia per la raccolta dei modelli utilizzati per la produzione. Il fauno deriva, probabilmente, dalle forme del bronzo che Massimiliano Soldani Benzi predispose per il principe di Liechtenstein Johann Adam Andreas I, inventariate nella casa di Bruschi in Borgo Santa Croce.

Del celebre marmo antico si realizzarono tra Sei e Settecento diversi calchi e copie in diverse dimensioni e materiali.

Dono del marchese Emanuele Tapparelli d'Azeglio, il Fauno troneggiava al centro della sala delle porcellane nell'allestimento del Museo in via Gaudenzio Ferrari, all'inizio del XX secolo.

Assieme a numerose altre ceramiche venne prestata all'allora South Kensington Museum nel febbraio 1867 per un'esposizione dedicata alla collezione d'Azeglio.

Oggi sono conosciuti alcuni esemplari del Fauno di dimensioni non omogenee tra loro: uno al Metropolitan di New York, alto 50,5 cm, poi al Britisch Museum di Londra, di 27 cm; un altro ancora al Museo Richard Ginori della porcellana di Doccia a Sesto Fiorentino di 26,5 cm; inoltre al Detroit Institute of Arts, di 27 cm ed infine uno all'Ermitage di san Pietroburgo.
Palazzo Madama. Guida, 2011, pp. 118-119,
Mallé L., Palazzo Madama in Torino. Le collezioni d'arte, 1970, v. II, p. 296,
Soffiantino M. P., Il Tesoro della Città, 1996, p. 118,
d'Agliano A., Baroque Luxury porcelain. The manufactories of Du Paquier in Vienna and of Carlo Ginori in Florence, 2006, pp. 395-396,
Pagella E., Il Palazzo Madama. Museo Civico d'Arte Antica, 2008, pp. 75-76,
Palazzo Madama. Guida breve, 2010, p. 66,
Lankheit K., Die Modellsamlung der Porzellanmanufaktur Doccia, 1982,
Museo Civico di Torino. Sezione Arte Antica. Cento tavole riproducenti circa 70 oggetti pubblicate per cura della Direzione del Museo, 1905,
Emanuele d'Azeglio. Il collezionismo come passione, 2016, 84,
A.A. V.V., Palazzo Madama. Studi e notizie. Rivista annuale del Museo Civico d'Arte Antica di Torino, anno II, numero 1/2011, 2011, 15-39,
Maritano C., Le ceramiche di Palazzo Madama. Guida alla collezione, 2008, p. 88,
La scultura della Fabbrica dei marchesi Ginori a Doccia. Le fonti culturali e artistiche e le figure più rappresentative nel XVIII secolo: Gaspero Bruschi e suo nipote Giuseppe, 2012, pp. 19, 30-31,
Museo Civico di Torino. Sezione Arte Antica. Cento tavole riproducenti circa 700 oggetti pubblicate per cura della Direzione del Museo, 1905,
Il Museo Civico di Arte Antica di Torino. Opere scelte, 2006, p. 87