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Piatto
1742 - 1745
porcellana dura
1177/C
Diametro: 23,5 cm
fiori/insetti/Lilyum/stemma Carlo Francesco d'Ormea
Piatto in porcellana ornato con fiori policromi e stemma del Marchese Carlo Francesco d'Ormea
Appartiene ad un servizio di piatti della manifattura Meissen, decorato a fiori e insetti che per tipologia e qualità potrebbe riferirsi al pittore Johann Gottfried Klinger (attivo dal 1726 al 1746), eseguito per il ministro conte Carlo Francesco Ferrero marchese di Ormea (1680-1745), ambasciatore a Dresda. Di questo servizio sono noti soltanto una decina di piatti e una scodella conservati in musei e collezioni private.Tre piatti sono conservati presso il Museo del Castello Sforzesco di Milano (cfr. G. Lise, A. Berendsen, Porcellane e maioliche. Area tedesca - Paesi Bassi, Milano 1981, pp. 18-20). Un altro è conservato nel Kunst und Gewerbe Museum di Hamburg (inv. 1902.430, datato al 1740, dono di Max Rosenheim). Un altro ancora risulta, nella collezione Ernst Schneider a Schloss Lustheim (cfr. ainer Ruckert, Meissener Porzellan 1710 - 1810, (cat. Mostra) Munchen 1966, p. 116, n. 467), uno nella collezione Wark (Pietsch 2010, p. 475, n° 566).

Non è noto dove Emanuele d'Azeglio abbia acquistato il piatto del servizio Ferrero d'Ormea nel 1883. Il decoro a fiori (Holzschnittblumen) e insetti, ombreggiati a creare un effetto trompe-l'oeil ha al centro un Lilium chalcedonium, noto anche come Lilium byzantinum, raffigurato in erbari come l'Hortus Eystettensisi di Basilius Besler (1613) e in altri florilegi come la Phytanthoza Iconographia di Jjohann Wilhelm Weinmann (1737-1745).

Lo stemma è ornato del collare dell'ordine dell'Annunziata e delle mazze del Gran Cancelliere poste in decusse, onorificenze sabaude ottenute dal marchese rispettivamente nel 1737 e nel 1742. Il d'Ormea fu uno dei ministri sabaudi più potenti, il solo a d assommare la carica cddi primo segretario di Stato sia all'interno che agli Esteri, cui si aggiunse nel febbraio 1742 la nomina a gran cancelliere, la massima carica del regno. Probabilmente si trattò di una commissione diretta, se il servizio, o parte di esso, è da identificare con la "porcelaine fine de Saxe emaillée en fleurs et insectes" che il banchiere Alexandre Saraisin ritirò a Francoforte il 21 ottobre 1745 il mercante Philippe Adam Genza di Augusta. Il prezzo totale venne pagato da Sarasin per conto del figlio del marchese d'Ormea, Alessandro Marcello, di passaggio in città prima di recarsi in qualità di ambasciatore a Vienna.

L'esecuzione del servizio probabilmente ebbe una battuta di arresto con la morte di Carlo Francesco, il 29 maggio del 1745. Nell'inventario post mortem di Alessandro Marcello (1711-1771), relativo ai beni del palazzo di Torino, non è possibile identificare il servizio tra le numerose porcellane "di Dresda" che sono elencate.
Soffiantino M. P., Blu Rosso e Oro. Segni e colori dell'araldica in carte, codici e oggetti d'arte, 1998, pp. 281-282,
Maritano C., Le ceramiche di Palazzo Madama. Guida alla collezione, 2008,
Soffiantino M. P., I Fragili Lussi. Porcellane di Meissen del Museo Civico d' Arte Antica di Torino, 2001, p. 30, nota 18 a p. 35,
Pettenati S., Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino. Gusto europeo per le porcellane e committenze della corte sabauda, 1986, p. 214,
Pettenati S., Arte di Corte a Torino da Carlo Emanuele III a Carlo Felice. Forniture per la corte: vetri, specchi, cristalli, porcellane, carrozze, 1987, p. 223,
Erbari e iconografia botanica., 1986, voce Meissen,
Emanuele d'Azeglio. Il collezionismo come passione, 2016, 82,
Maritano C., Il servizio d'Azeglio: storia di un'eredità di porcellana da Meissen a Torino, 2013