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Il ratto di Ippodamia (?)
1548
maiolica
2749/C
Diametro: 43 cm
piatto
Piatto in maiolica con ornamentazione policroma (giallo, blu, verde, azzurro, bruno, nocciola e bianco) raffigurante un episodio mitologico, forse il ratto di Ippodamia al suo banchetto nuziale. In un paesaggio con roccie alla sinistra e, sulla destra, in lontananza, un villaggio, uomini a cavallo tentano di rapire una donna e altri la difendono con le armi. Silla destra, un tavolo ricoperto da un drappo, con base retta da drago alato, e un'anfora rovesciata per terra, segni del banchetto interrotto. Il retro è a centri concentrici gialli, arancio e azzurri. Al centro, la sigla: "P.O. P.A. 1548"
La scena è tratta da un’incisione di Enea Vico datata 1542 o da una versione antecedente dallo stesso disegno. La stampa potrebbe essere stata ideata come una rappresentazione della Battaglia dei Lapiti e Centauri al banchetto nuziale di Piritoo e Ippodamia, dalle Metamorfosi di Ovidio, ma in realtà non compare alcun centauro.

Gli anelli sul retro sono tipici della maiolica di Faenza di questo periodo; il piatto fu probabilmente dipinto a Faenza o da un artista là formatosi ma attivo altrove. Le iniziali suggeriscono un’attribuzione a Pier Paolo, il quale decorò alcuni grandi piatti a Faenza tra il 1557 e 1567. Tuttavia, lo stile del nostro piatto è talmente diverso da quello dei lavori firmati da Pier Paolo che il pittore non può essere lo stesso.

Secondo Carola Fiocco e Gabriella Gherardi,potrebbe trattarsi del pittore Pier Paolo Menzocchi, originario di Forlì.



Bibliografia

L’Italia del Rinascimento. Lo splendore della maiolica, a cura di T. Wilson, C. Maritano, catalogo della mostra (Palazzo Madama, 2019), Allemandi, Torino, 2019, p. 34, n. 13.

Fiocco, Gherardi 2001

Ravanelli Guidotti 1996, pp. 346-349